Frequenza cardiaca: nello sportivo si abbassa

DOMANDA

Mi piacerebbe avere un chiarimento sul battito cardiaco massimo. Mi spiego meglio: io faccio sport regolarmente, circa 4 volte a settimana (palestra e corsa). So che normalmente la frequenza cardiaca si abbassa in chi si allena e, in effetti, a riposo ho una frequenza che va anche sotto i 60 bpm; quando corro però raggiungo picchi elevati (anche 180), pur se per poco. Poiché se considero il classico 220-età io dovrei avere una frequenza massima di 176 bpm mentre a 180 corro senza troppi problemi, mi chiedevo se è normale tutto ciò. Forse facendo sport, oltre che abbassarsi il ritmo a riposo si alza anche la frequenza massima? Oppure è il caso di fare qualche verifica?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Claudio Panciroli, Cardiologo

Detto così, verrebbe da pensare che lei non sia proprio così allenato; infatti l'allenamento serve proprio a migliorare la performance sportiva e quindi la capacità di sopportare sforzi e, pertanto, ad abbassare la frequenza cardiaca; a riposo i grandi atleti di endurance hanno anche 35 battiti per minuto (Coppi, Hindurain, Moser). Io, personalmente, sentirei un personal trainer e migliorerei il tipo di allenamento. Per lo sforzo quindi non si deve alzare la frequenza massima anzi il contrario. Per i controlli farei solo una visita cardiologica generale e controllerei la tiroide con T3, T4, TSH.

Claudio Panciroli
Cardiologo
Dal 1985 esercita la professione presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, in USS Interdipartimentale di Emodinamica di cui è responsabile e in USC di Cardiologia e, privatamente, in ambulatorio.
Laureato e specializzato presso l’Università degli studi di Pavia, dal 1996 si occupa principalmente di emodinamica e dal 2001 anche di interventistica coronarica.
Ha frequentato negli anni, per studio, i seguenti reparti ospedalieri: CNR Fisiologia Clinica di Pisa, Centro Medico di Montescano, Cardiologia di Trieste, Centro Trapianti di Milano Niguarda Cardiologia, l’emodinamica di Cittadella (PD), l’emodinamica di Legnano, l’emodinamica di Pavia (consecutivamente per 5 anni in comando periodico), l’emodinamica HSR Milano occupandosi di Angina di Prinzmetal ed aritmie ischemiche, scompenso cardiaco, sindromi coronariche acute, IMA.
Ha ricoperto diversi incarichi pubblici, tra i quali: Ufficiale Medico con incarico di Dirigente del Servizio Sanitario, Direttore sanitario provinciale CRI Lodi, VicePresidente CRI Lodi, Presidente Lega Navale Italiana sez. Lodi, Insegnante scuola infermieri AO Lodi.
È autore e coautore di 153 pubblicazioni scientifiche tra articoli ed abstracts su riviste cardiologiche nazionali ed internazionali; è stato relatore a 34 congressi/convegni nazionali ed a 10 congressi di cardiologia internazionali.
Ha eseguito diversi studi clinici policentrici; ora sono in corso o appena conclusi cinque studi clinici policentrici per l’emodinamica (Early ACS, Cactus, Patogenesi della trombosi acuta nell’IMA, Apical Balloning, BLINK)

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