Follicolite: che fare?

La follicolite è un’infezione del follicolo pilifero, che può essere causata anche dalla rasatura o dalla depilazione.

Gambe, braccia, inguine e viso: sono queste le parti del corpo che possono essere colpite dalla follicolite.

Si manifesta innanzitutto con foruncoletti rossi e quindi con piccole bolle piene di pus che “fioriscono” sulla pelle a livello della radice del pelo oppure di peli incarniti.

«Di solito è provocata da germi che vivono normalmente sulla pelle come lo Staphylococcus aureus, l’Escherichia coli o lo Pseudomonas aeruginosa» spiega Antonino Di Pietro, direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano.

«Le parti più colpite sono quelle normalmente soggette alla depilazione e alla rasatura, cioè il cuoio capelluto, il viso, le gambe e le braccia. La follicolite può riguardare però tutte le aree del corpo dove sono presenti peli. In questo caso è più frequente tra chi è obeso, perché tra le pieghe della pelle si possono formare abrasioni che facilitano l’infezione, oppure tra i diabetici. Inoltre, è frequente nei Paesi dove il clima è caldo-umido, dal momento che può favorire la proliferazione dei batteri».

Vietato il fai da te

In caso di follicolite bisogna stare attenti. Schiacciare le piccole bolle per far fuoriuscire il pus oppure fare uno scrub nel tentativo di eliminare i puntini rossi sono azioni che possono solo peggiorare il problema.

«Bisogna anche evitare di scambiarsi gli asciugamani con i familiari per abbattere il rischio di trasmissione dei germi causa dell’infezione», chiarisce Di Pietro.

È invece indispensabile seguire le prescrizioni dello specialista. «La pelle va lavata con un detergente a base di clorexidina, che ha un effetto disinfettante. Di solito nell’arco di tre, quattro giorni al massimo i foruncoli si seccano e la pelle torna normale. Se invece l’infezione non si risolve, è necessario applicare sulle zone colpite dalla follicolite una crema a base di alukina, un composto lenitivo e antinfiammatorio, oppure una pomata antibiotica. La decisione va presa dallo specialista in base allo stato dell’infezione e alla gravità».

Valgono poi alcune regole. Innanzitutto, va evitato il contatto con la sabbia, la terra e la polvere dal momento che si può irritare la pelle, con un peggioramento del problema. No anche ai bendaggi: per guarire, l’epidermide deve essere lasciata all’aria aperta. Infine, se la follicolite ha colpito un uomo a livello del viso, è meglio lasciar perdere la rasatura per alcuni giorni.

Prevenzione

L’infezione del follicolo pilifero si può prevenire. Prima di tutto, la pelle va mantenuta sempre pulita e ben asciutta. Sì anche a indumenti in cotone larghi perché lasciano traspirare il corpo. L’ideale poi è utilizzare i rasoi “usa e getta” e usarli una volta sola.

«Consiglio agli uomini di tornare alle tradizioni dei barbieri di un tempo», sottolinea Di Pietro. «Per alcuni minuti va applicato sul viso un telo di cotone imbibito di acqua calda. Questo fa sì che i pori si dilatino, rendendo meno traumatica la rasatura. Per la stessa ragione, la depilazione andrebbe eseguita dopo aver passato sulla pelle un guanto di fibra di cellulosa intriso di acqua tiepida. Così, fra l’altro, si eliminano le cellule morte e di conseguenza si evita il rischio di peli sottopelle».

Infine, dopo la rasatura o la depilazione va applicato sulla pelle l’olio di mandorle perché ha un effetto lenitivo e in più aiuta la ricostruzione dello strato lipidico. Per chi invece ha i peli che tendono a incarnirsi, il consiglio è di applicare una crema a base di acido salicilico al 2%.

Cinzia Testa
Cinzia Testa
Nata e cresciuta a Milano, decide da bambina di voler fare la giornalista e caparbiamente non modifica questo suo desiderio nonostante le difficoltà iniziali.  Dopo un periodo quale collaboratrice per le pagine milanesi de L’Unità nella seconda metà degli anni ’80, viene coinvolta nel primo progetto di editoria “naturale”: comincia a scrivere di alimentazione, le viene affidata una rubrica di ricette e tiene dei corsi pratici di cucina vegetariana e teorici nell’ambito dell’alimentazione. Da lì a scrivere di salute il passo è breve e nell’arco di un paio di anni avviene il “salto” e il passaggio definitivo al lavoro come freelance e la collaborazione a diverse testate come il quotidiano La Voce, il mensile del Gruppo San Paolo Club 3, per poi approdare a Donna Moderna, testata che rimane a tutt’oggi la sua principale attività. A metà degli anni ’90 viene anche coinvolta insieme a una collega nella redazione giornalistica di Attualità in Senologia, l’unica in Italia dedicata alla senologia oncologica e scatta la passione per l’oncologia. Considera il giornalismo come un momento anche di contatto e di confronto con il pubblico e ha l’opportunità di partecipare in prima persona a campagne di prevenzione sul territorio nell’ambito dell’oftalmologia (glaucoma) e dell’oncologia (tumori femminili) e di condurre con le colleghe di Donna Moderna dirette facebook su tematiche di salute ad ampio respiro. Curiosa per natura, ama viaggiare e quando può, restaura mobili e li riporta a nuova vita. Ha una passione infinita per la cucina, inventa continuamente nuove ricette e le scrive sui fogli più disparati che immancabilmente perde. Per ovviare a questa incurabile forma di distrazione, ora posta le foto dei piatti con l’elenco degli ingredienti direttamente su Instagram. Adora la solitudine come momento di ricarica, ma non potrebbe mai vivere senza le persone che ama. 

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