Fisioterapia dopo frattura del piatto tibiale

DOMANDA

Sono una ragazza di 21 anni e circa un mese fa ho avuto un incidente. Mi hanno operata, per una frattura composta al piatto tibiale, con inserimento di una vite che dovrò poi togliere tra un anno. A ottobre dovrò rimuovere l'ingessatura per poi fare fisioterapia, vorrei sapere quanto ci vorrà prima che riesca a camminare bene. Inolte: la fisioterapia farà male? E le conseguenze di questa operazione? Potrò andare in palestra, ballare, correre come prima?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Elena Boccalandro, Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia

La frattura del piatto tibiale poiché composta e mantenuta in sede da una vite non dovrebbe dare problemi di ripresa. Prima di tutto deve formarsi il callo osseo (e questo verrà verificato con il controllo radiografico) dopodiche sarà possibile iniziare la riabilitazione che in generale avrà come obiettivo il ripristino articolare del ginocchio e della caviglia il rinforzo muscolare e il ripristino progressivo del carico e dell'equilibrio, con conseguente ripresa del cammino e, in un secondo momento, anche della corsa. Perché ci siano buoni risultati è necessario impegnarsi molto anche al di fuori della seduta fatta con il fisioterapista, e il dolore viene ripagato dalla ripresa della funzionalità.

Elena Boccalandro
Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia
Diplomata in Terapia della Riabilitazione nell’anno 1993/94 e Dottore in Osteopatia dal 1999, è regolarmente iscritta al Registro Osteopati Italiani.
Dal 1994 lavora in qualità di libera professionista.
Ha prestato servizio presso il “Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi” dell’Ospedale Maggiore di Milano da luglio 1992 a luglio 1993. Dal 1994 fino a marzo 2002 è stata impegnata con incarico libero-professionale in qualità di fisioterapista, presso il Day-Hospital del Pio Albergo Trivulzio.
Si è classificata prima al concorso pubblico per fisioterapisti indetto il 10 marzo 2003 presso il Pio Albergo Trivulzio.
Ha partecipato all’evento formativo pluriennale (2006-2007, 2007- 2008) di “scuola di posturologia integrata” tenutosi a Roma.
Ha vinto il premio nella sessione Caregiver’s Education Award con il seguente progetto: “Analisi posturale e trattamento fasciale in pazienti affetti da artropatia emofilia: studio con gruppo di controllo”.
È stata relatrice in numerosi congressi scientifici e corsi di formazione
professionale.
Ha redatto il capitolo “Rieducazione neuromotoria di gruppo” all’interno del libro ”Parkinson” della dottoressa E.Hartmann.

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