Esposizione all’amianto ed esami di accertamento

DOMANDA

Mio padre ha lavorato per 8 anni presso una centrale quando ancora non si conosceva la pericolosità dell’amianto e perciò non utilizzavano mai misure di sicurezza. Mi ha detto che tutti i suoi colleghi che lavoravano in quella centrale sono andati a fare un esame specialistico ai polmoni e a tutti hanno trovato le fibre di amianto nei polmoni. Mio padre si è assolutamente rifiutato di fare questo esame perché ritiene che anche se nel suo corpo ci fossero le fibre di amianto, non potrebbe fare nulla per rimediare. È così? Quali rischi corre se non si fa visitare?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Francesco Tursi, Pneumologo

L'esposizione all'amianto è stata dimostrata come causa di insorgenza del tumore della pleura detto mesotelioma. Trattasi di una neoplasia molto aggressiva per cui generalmente si consiglia un intervento chirurgico molto demolitivo, ma a volte efficace. Detto questo l'esposizione non sempre genera questo tumore anzi, in molti soggetti esposti non la malattia è assente quindi, a mio avviso, farsi una tomografia al torace per verificare se ci sia un risentimento della pleura lo ritengo fondamentale, anche per vivere più consapevolmente il futuro.

Francesco Tursi
Pneumologo
Dal 2005 è Dirigente medico presso l’UO di Pneumologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi.
È dal 2002 Segretario dell’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse (A.I.S.T.), www.assotosse.com e dal 2009 Presidente dell’ ALOR onlus (associazione lodigiana di ossigenoterapia riabilitativa).
Nel 2008 ha effettuato la segreteria scientifica del convegno “Inquinamento atmosferico: stato e impatto sulle vie respiratorie” tenutosi a Lodi.
È stato Relatore in diversi convegni accreditati ECM.
Ha realizzato diverse pubblicazioni e studi di ricerca, tra cui:
Partecipazione alla stesura del manuale di “Malattie dell'apparato respiratorio” (C: Terzano) ed. Springer 2006;
nel 2005 Progetto ICEBERG che ha permesso di valutare l’effetto degli inquinanti indoor sulla salute degli operai della provincia di Bologna in collaborazione con API, CNR, azienda ausl di Bologna; nel 2002-2004 Studio AIST. L’ AIST (Associazione Italiana Studio Tosse) ha condotto una ricerca multicentrica, alla quale hanno partecipato 12 centri ospedalieri ed universitari disposti su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di valutare le relazioni esistenti tra l’eziologia e le caratteristiche della tosse, nonché di valutare la prevalenza delle varie cause di tosse;
“Broncopneumopatia cronica ostruttiva, non solo un male di stagione”, D&T (diagnosi e terapia) anno XXII, numero 10, dicembre 2003;
“Tosse: aspetti diagnostici e terapeutici”, anno II, numero 1, Allergy and Respiratory Diseases, 2003;
“ Inquinamento atmosferico: il punto di vista dello pneumologo. Atti del XVIII congresso internazionale della società degli otorinolaringoiatri;
Roma IFOS giugno 2005; Questionario per valutare l’impatto della tosse cronica sulla qualità di vita, quarto convegno nazionale AIST, 2003.
Ha particolare interesse nello studio delle acque minerali e ha collaborato alla stesura di: “Guida alle Acque Minerali in Bottiglia”, V edizione, 2002 e VI edizione, 2005.

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