Esofago di Barrett in un bambino, che fare

DOMANDA

Sono la mamma di un bambino di quasi 10 anni. Ha eseguito a novembre 2011 la gastroscopia e gli è stato diagnosticato un esofago di Barrett. La pH-metria esofago-gastrica delle 24 ore è stata positiva per reflusso gastroesofageo di grado severo. La terapia per due mesi è: esomeprazolo 20 mg al mattino e 10 mg prima di cena e uno sciroppo antireflusso prima di andare a letto. Sono preoccupata per il Barrett. Occorre eseguire altri esami? È sufficiente la terapia? Quali sono i centri specializzati per bambini per la cura dell'esofago di barrett in Italia?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva

L'esofago di Barrett è la complicanza più grave della malattia da reflusso gastroesofageo. Esso è rappresentato dalla sostituzione del tipo di cellula che riveste normalmente l’esofago, come tentativo dell'esofago di difendersi da un contatto prolungato con grandi quantità di acido. La presenza nell'esofago di cellule modificate che hanno caratteristiche diverse da quelle normali è considerata una condizione precancerosa. Ciò non significa che tutte le persone che soffrono di esofago di Barrett sviluppano un tumore all'esofago, questo succede nel 2-5% circa dei casi. La terapia che le hanno consigliato è adeguata, infatti si tratta della terapia malattia da reflusso gastroesofageo per tempi più lunghi e con controlli endoscopici frequenti. In base alla zona in cui vive, si può rivolgere a grossi centri pediatrici (es. Istituto Gaslini a Genova, Ospedale Molinette di Torino, Policlinico Umberto I di Roma, Policlinico S. Orsola-Malpighi a Bologna ecc).

Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.

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