"Esofago di Barrett in un bambino, che fare"
Sono la mamma di un bambino di quasi 10 anni. Ha eseguito a novembre 2011 la gastroscopia e gli è stato diagnosticato un esofago di Barrett. La pH-metria esofago-gastrica delle 24 ore è stata positiva per reflusso gastroesofageo di grado severo. La terapia per due mesi è: esomeprazolo 20 mg al mattino e 10 mg prima di cena e uno sciroppo antireflusso prima di andare a letto. Sono preoccupata per il Barrett. Occorre eseguire altri esami? È sufficiente la terapia? Quali sono i centri specializzati per bambini per la cura dell'esofago di barrett in Italia?
Risponde: Mazzocchi Samanta - Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
L'esofago di Barrett è la complicanza più grave della malattia da reflusso gastroesofageo. Esso è rappresentato dalla sostituzione del tipo di cellula che riveste normalmente l’esofago, come tentativo dell'esofago di difendersi da un contatto prolungato con grandi quantità di acido. La presenza nell'esofago di cellule modificate che hanno caratteristiche diverse da quelle normali è considerata una condizione precancerosa. Ciò non significa che tutte le persone che soffrono di esofago di Barrett sviluppano un tumore all'esofago, questo succede nel 2-5% circa dei casi. La terapia che le hanno consigliato è adeguata, infatti si tratta della terapia malattia da reflusso gastroesofageo per tempi più lunghi e con controlli endoscopici frequenti. In base alla zona in cui vive, si può rivolgere a grossi centri pediatrici (es. Istituto Gaslini a Genova, Ospedale Molinette di Torino, Policlinico Umberto I di Roma, Policlinico S. Orsola-Malpighi a Bologna ecc).