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RISPOSTA DELL'ESPERTO

Eiaculazione precoce

Eiaculazione precoce, cause e rimedi

Ho 19 anni e durante il rapporto ho scoperto di soffrire di eiaculazione precoce. Vorrei poter risolvere questo problema che mi sta creando parecchio imbarazzo. Vorrei sapere da cosa potrebbe essere causata, quali sono le analisi da fare e si può risolvere in altro modo oltre che con le creme o spray ritardanti.

L’eiaculazione precoce può essere dovuta a problematiche endocrinologiche (come ad esempio alterazioni della funzione della tiroide), ma anche da infezioni delle vie genitali. Inoltre, in alcune situazioni l’ansia nella sessualità di coppia può rappresentare un fattore scatenante. Le consiglio di rivolgersi a un medico specialista in Medicina della Sessualità così che, anche sulla base della visita, le possa suggerie gli accertamenti specifici da effettuare. A seconda del risultato di tali analisi, e quindi della causa identificata, potrà essere impostata una terapia adeguata.

Eiaculazione precoce: che cosa fare

Soffro da 5-6 mesi di eiaculazione precoce con mia moglie. Prima non è mai stato così: c’è qualcosa da fare?

L’eiaculazione precoce è un disturbo frequente, soprattutto nella popolazione giovane. Talvolta è scatenato da problematiche di tipo psicologico (come uno stato d'ansia); in altri casi, specifici esami possono svelare un'alterazione ormonale (ad esampio a carico degli ormoni tiroidei), una prostatite o altre infezioni genitourinarie. In base all'origine del disturbo sono oggi disponibili vari approcci terapeutici (comportamentali e farmacologici). Le consiglio di sottoporsi a una visita specialistica andrologica in seguito alla quale, in base ai risultati degli accetamenti clinici e laboratoristici del caso, potrà essere effettuata un'adeguata diagnosi del suo disturbo e impostata la relativa terapia.

Sclerosi multipla ed eiaculazione precoce

La sclerosi mutipla può essere causa di eiaculazione precoce? E se sì esiste qualche rimedio?

La sclerosi multipla, come altre malattie neurologiche, può associarsi a disturbi eiaculatori. Questo perché l'eiaculazione ha una fine regolazione nervosa e alcune malattie neurologiche colpiscono, parzialmente o totalmente, anche le strutture nervose implicate nel controllo dell'eiaculazione. Tra i disturbi eiaculatori associati alle malattie neurologiche il più frequente è l'eiaculazione ritardata (difficoltà a raggiungere l'orgasmo), ma è stata riportata anche una più rara associazione con l'eiaculazione precoce. Nel paziente con sclerosi multipla, tuttavia, prima di attribuire la causa dell'eiaculazione alla sclerosi stessa, è necessario escludere cause più frequenti, come la prostatite. Anche disturbi psicologici e ipertiroidismo devono essere studiati. Se, oltre alla sclerosi, è presente una di queste condizioni, questa va trattata, con possibile miglioramento dei tempi eiaculatori. Se invece l'unico fattore apparentemente associato all'eiaculazione precoce è la sclerosi, purtroppo a oggi non esistono farmaci che curino completamente questa malattia neurologica. Pertanto, in questo caso, non si può debellare la "causa" dell'eiaculazione precoce. È possibile provare l'utilizzo di alcuni farmaci per ridurre i tempi eiaculatori che, tuttavia, se efficaci, agiscono come sintomatici, e quindi prevalentemente per il periodo in cui si assumono. Si consiglia pertanto attenta valutazione andrologica per definire la/le cause e i trattamenti più appropriati per il singolo paziente.

Lo scarso controllo del riflesso eiaculatorio

Ho 24 anni. Ho sempre avuto problemi a durare nel rapporto sessuale, ma nell'ultimo anno le cose mi sembrano peggiorare infinitamente. Non ho più la ragazza da un anno circa, ma già nelle semplici masturbazioni spesso non arrivo a durare neanche due minuti. So che l'atto masturbatorio è diverso da quello sessuale, ma in passato non avevo problemi così grossi. Sono terrorizzato dall'incontrare nuove ragazze perché rassegnato all'idea che basta un cortissimo preliminare e io non mi trattengo. Cosa posso fare?

Lo scarso controllo del riflesso eiaculatorio è una problematica frequente, soprattutto nella popolazione giovane. Nei casi in cui è presente fin dall'inizio dell'attività sessuale, spesso vi è una base idiopatica (legata a fattori ereditari), a cui nel corso della vita possono sommarsi problematiche di tipo psicologico (come uno stato d'ansia particolarmente intenso) o relative al rapporto di coppia, in grado di peggiorarla; in altri casi, specifici esami possono svelare un'alterazione ormonale (ad esempio, a carico degli ormoni tiroidei), una prostatite o altre infezioni genitourinarie che contribuiscono a ridurre i tempi eiaculatori. In ogni caso, la paura di avere rapporti sessuali è comune e fa parte di quei meccanismi mentali "sbagliati" che con il tempo creano un circolo vizioso, esacerbando e mantenendo il disturbo. Né nel coito, né tantomeno nella masturbazione ci sono tempi univoci per stabilire i tempi eiaculatori; ad ogni modo, alcuni tipi di terapia psicologica prevedono anche esercizi da effettuare durante la masturbazione, per conoscere meglio come il proprio corpo risponde agli stimoli e imparare a gestire il riflesso eiaculatorio. Inoltre, in base all'origine del problema e all'eventuale coesistenza con altre disfunzioni sessuali, ad esempio la disfunzione erettile, esistono alcune possibilità di terapia farmacologica che potranno aiutare a sentirsi più fiduciosi nell'intraprendere un rapporto. Prima di intraprendere qualsiasi percorso terapeutico consiglio di sottoporsi a una visita specialistica andrologica in cui lo specialista valuterà se sono opportuni accertamenti, darà tutte le informazioni necessarie e consigli sul tipo di trattamento più adatto al caso.

Mario Maggi

Andrologo e sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Firenze, si è specializzato in Endocrinologia nel medesimo Ateneo. Dal 2005, è Direttore S.O.D. Medicina della Sessualità e Andrologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze.

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