Delucidazioni sulle diluizioni dei rimedi omeopatici

DOMANDA

Vorrei avere alcune delucidazioni sull’Arnica. Dopo un forte trauma mi è stata prescritta una dose da 1.000 K da assumere il prima possibile, seguita da una dose uguale dopo 6/8 ore. Quello che vorrei sapere è: che differenza c’è tra la preparazione 1.000 K e quella 1.000 CH? E dopo questa prima doppia dose “forte” come si deve procedere? Ovvero, è previsto che vengano assunte dosi più basse e per quanto tempo?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Renato Raimo, Farmacista perfezionato in Fitoterapia, Fitopreparatore

In omeopatia occorre ricordare che un rimedio, di qualunque natura esso sia, vegetale, animale o minerale, viene sottoposto a un processo di diluizione e dinamizzazione partendo da una materia prima concentrata, la Tintura Madre (TM), che contiene al suo interno i principi attivi chimicamente riconoscibili. Tutto nasce dalla 1 CH che si ottiene dalla diluizione di una goccia di TM con 99 gocce di acqua. Lo scuotimento ripetuto, cioè la dinamizzazione, è il primo passo verso la preparazione del rimedio omeopatico. Dalla 1 CH si prende una goccia e si diluisce con 99 gocce di solvente e si dinamizza: 2 CH. E così via fino a ottenere rimedi più diluiti, ma sempre più dinamizzati cioè potenti. Dopo la 15 CH non vi è più traccia chimicamente dei principi attivi presenti nella TM di partenza, ma risulta aumentata la potenza. In linea di principio il consiglio omeopatico prevede l’utilizzo di rimedi di potenza maggiore tanto più il prescrittore è sicuro di aver individuato il terreno di azione specifico per quel rimedio, o se stia trattando fasi acute o croniche. Alle basse diluizioni, cioè meno potenti, per ottenere un risultato ottimale si consiglia di assumere il rimedio più volte nelle prime ore di trattamento. La differenza tra una diluizione centesimale (CH) e una korsakoviana (K) è che in questa seconda nella diluizione successiva non si preleva una goccia, ma si aggiunge il solvente direttamente nel flacone sgocciolato fino all’ultima goccia. La quantità di TM di partenza inoltre non è una goccia ma 5 ml. La scelta è assolutamente a discrezione del prescrittore. In caso di diluizioni iniziali molto alte si attende la reazione dell’organismo e si comunica al prescrittore, medico o farmacista, che deciderà come procedere nella terapia e con quali diluizioni in funzione del nuovo stato.

Renato Raimo
Farmacista perfezionato in Fitoterapia, Fitopreparatore
Dal 1992 è titolare della Farmacia Raimo dr. Giovanni in Pisa.
È esperto di Piante medicinali e Omeopatia ed è Fitopreparatore. Laureato alla facoltà di Farmacia dell’Università di Pisa, tesi di Laurea in Fitochimica, nel 1990 frequenta i laboratori della Domenico Ulrich di Torino dove consolida le basi di un nuovo percorso di studi, riscoprendo l’arte della preparazione galenica a base di Piante officinali, optando per la valorizzazione del Fitocomplesso attraverso l’utilizzo degli Estratti Secchi Titolati e Standardizzati, che sono alla base della moderna fitoterapia.
Nel 1992 si perfeziona in Fitoterapia presso la scuola di Perfezionamento dell’Università degli studi di Siena.
Tra il 1996 e il 2006 continua l'approfondimento della materia fitoterapica, partecipando a vari corsi di approfondimento, affiancando uno sviluppo della tecnica di preparazione di prodotti naturali che ancora oggi allestisce nel laboratorio della farmacia e consiglia ai suoi pazienti, avvalendosi, nella filiera del prodotto,
del rispetto dei principi di Qualità, Sicurezza ed Efficacia. Ha seguito corsi di specializzazione in Omeopatia presso la Scuola Cisdo di Milano.
Dal 2007 è docente in diversi corsi di Fitoterapia, consulente di Aziende del settore fitoterapico e pubblica articoli su qualificate riviste specialistiche e divulgative.

Articoli correlati

Pubblicità

Gli articoli più letti

I servizi per te
Farmaci a domicilio
Prenota una visita