"Conseguenze del parto sul prolasso vescicale"
Ho 32 anni, non ho particolari problemi di salute salvo che durante il secondo parto naturale (ho 2 figli) ho avuto un prolasso della vescica. In questi ultimi 5 anni ho provato di tutto per risolvere il problema. Il prolasso è ancora evidente però non fuoriesce dalla vagina. Avrei voglia di un'altra gravidanza: quali rischi corro?
Risponde: Arisi Emilio - Ginecologo
Il parto gioca certamente un ruolo importante nella genesi del prolasso vescicale, tanto che esso è decisamente raro nella vergine e nella nullipara. Gli elementi che incidono nel suo determinismo sono il peso del neonato, la velocità del parto, il tipo di presentazione e altro ancora, inclusa evidentemente la capacità elastica propria dei tessuti perineali (muscoli e fasce) della donna. Se la donna in travaglio ha già un prolasso vescicale, bisogna sicuramente evitare di far spingere la donna prima che la dilatazione sia completa, e bisogna evitare di spingere sull’addome nel presunto tentativo di aiutare la donna a espellere il feto (cosiddetta manovra di Kristeller). Comunque le conseguenze di un parto su un prolasso vescicale già presente possono al massimo essere quelle di accentuare il grado del prolasso o di aggiungervi anche elementi di prolasso uterino o posteriore (retto). Altre conseguenze possono essere quelle di facilitare una incontinenza urinaria post partum, talora spontaneamente transitoria, talora invece recuperabile con adeguata fisioterapia riabilitativa del piano perineale, o talora correggibile solo chirurgicamente.