Che fare se la passione viene meno?

Quando tra lui e lei arrivano momenti di stanchezza, è importante correre ai ripari. I consigli dello specialista sulle strategie da seguire.

È un’esperienza che può capitare alle coppie: si attraversa un momento di stanchezza e ci si allontana l’uno dall’altra. Un malessere che potrebbe manifestarsi anche nell’intimità. Sono momenti che vanno affrontati, ma senza timore.

L’importanza di un’opinione esterna alla coppia

Spiega Ciro Basile Fasolo, andrologo presso l’Università di Pisa: «Bisogna dedicarsi a un’analisi della situazione che ha creato questo problema. Meglio farsi aiutare da qualcuno, per avere una “fotografia” oggettiva di quanto sta accadendo nella coppia. Il supporto può venire da uno psicologo, ma anche da un amico che si conosce bene e di cui ci si fida. In una coppia scambiarsi reciprocamente accuse non porta a nulla. Parlare della situazione può essere utile per individuare e affrontare i problemi che hanno spento la passione».

«L’attrazione in una coppia non nasce dal nulla – continua l’andrologo – ma si costruisce insieme e va coltivata negli anni. Ci sono tante piccole attenzioni importanti per non perdere l’intesa: un mazzo di fiori, un regalo, ma anche sperimentare insieme una nuova ricetta in cucina, acquistare un nuovo oggetto di arredo possono servire a cambiare in meglio la situazione e ritrovare l’intesa di coppia».

«È bene inoltre ricordare che la passione, il desiderio sessuale non iniziano, per così dire, alle dieci di sera. La passione si crea in due, inventandosi qualcosa insieme, per esempio progettando un viaggio o una gita. È utile anche programmare momenti per passatempi che lascino spazi personali: calcetto, cinema o teatro, qualche uscita con amici. Anche se ci possono essere momenti di stanchezza, la vita insieme è un fattore molto importante per il benessere psicofisico».

Mai sottovalutare un problema “sotto le lenzuola”

Se la mancanza di intimità deriva da una difficoltà del partner maschile nel momento del rapporto sessuale, è bene non sottovalutare il problema, anche perché talvolta l’insorgenza di deficit erettile (ovvero la ricorrente o persistente incapacità di ottenere o mantenere un’erezione tale da consentire rapporti sessuali soddisfacenti) può costituire un campanello d’allarme per la salute generale.

«In caso di deficit erettile è necessario assicurarsi che non ci siano problemi di salute – sottolinea Basile Fasolo. Ci si dovrebbe rivolgere al proprio medico per accertare la situazione ed eventualmente sottoporsi a esami di controllo. Una volta chiarito che tutto è a posto, lo specialista potrebbe consigliare qualche rimedio farmacologico da assumere seguendo le sue prescrizioni».
Il problema del deficit erettile è piuttosto diffuso: secondo alcune stime, in Italia il 13% degli uomini sarebbe affetto almeno in parte da deficit erettile. Altri studi hanno invece rilevato che la percentuale sale al 50% se si considerano anche le “piccole defaillance”.

È un disturbo che diventa più frequente con il passare degli anni. Se sotto i 50 anni ne soffre l’1,7% degli uomini, la percentuale sale al 48,3% in chi ha più di 70 anni. Bisogna ricordare che hanno maggiori probabilità di soffrire di questo problema i fumatori e i diabetici, poiché in questi soggetti aumentano i fattori di rischio che sono alla base del disturbo.

Non bisogna arrendersi. Da qualche anno esistono anche soluzioni discrete, farmaci che si possono portare nel taschino della giacca e che sembrano mentine. Non danno nell’occhio e si possono prendere all’occorrenza.

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Alessandra Margreth
Alessandra Margreth
Nata e cresciuta a Milano, da sempre amante della scrittura, si è laureata in Lettere all’Università Cattolica. Inizia l’attività giornalistica nella redazione di Alba, settimanale femminile della Compagnia di San Paolo, dove ha ricoperto i ruoli di redattore e caposervizio. Dopo esperienze in altre testate a larga diffusione, si trova quasi per caso a collaborare con il settore della salute, si appassiona e decide di proseguire la sua professione in questo campo. Dal 2000 collabora con Repubblica Salute, cartaceo e online. Sempre nel campo della salute ha scritto anche per diverse testate di vari editori. Dato che la divulgazione ha molte facce, ha lavorato anche come autore televisivo e ora alle collaborazioni affianca attività di consulenza nella comunicazione aziendale nel settore. Ama molto il mare, quando può fa lunghe passeggiate in mezzo alla natura. Non ha figli ma dispone di cinque nipoti. Ha letto un po’ di tutto, ora in vacanza sceglie gialli d’autore. Tra le sue mete preferite la Grecia e la Sicilia.  

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