Carbone vegetale in caso di ernia jatale

DOMANDA

Ho 50 anni e circa 10 anni fa, in seguito a eruttazioni e bruciori, mi sono sottoposto a gastroscopia e radiografia con mezzo di contrasto. La gastroscopia ha evidenziato una lieve ernia jatale da scivolamento. Sono stato curato con carbone vegetale e dieta e la situazione e molto migliorata. Nell'arco di questi anni, non ho avuto grossi problemi. Può darmi qualche consigglio e dirmi se due pastiglie di carbone vegetale si possono prendere tutti i giorni per lungo tempo? Se in questi anni non ho avuto altri sintomi posso stare tranquillo?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva

L’ernia jatale se di piccole dimensioni può essere completamente asintomatica o causare sintomi riconducibili alla malattia da reflusso gastroesofageo. Nei casi paucisintomatici già solo un cambiamento nello stile di vita può migliorare molto la sua qualità: ridurre il peso corporeo, pasti piccoli e frequenti, evitare pasti abbondanti, evitare di sdraiarsi dopo il pasto e rialzare di pochi centimetri la testiera del letto durante la notte. Per quanto riguarda l’alimentazione: evitare caffè, the, alcolici, bevande gassate e cibi grassi che rallentino lo svuotamento gastrico. La terapia farmacologica è riservata in caso di sintomi invalidanti, e va prescritta in base al corteo sintomatologico. Il carbone vegetale è un prodotto officinale utilizzato per il gonfiore sia gastrico (quando viene ingurgitata aria durante il pasto) sia intestinale (prodotto dalla fermentazione batterica eccessiva) con l’effetto di ridurre le particelle di aria e quindi ridurre la tensione addominale. Può essere associato a piante carminative (finocchio, anice, coriandolo, cardamomo). Dato il potere adsorbente del carbone è controindicato in caso di terapie polifarmacologiche, in quanto potrebbe compromettere l’efficacia di altri farmaci.

Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.

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