"Carbone vegetale in caso di ernia jatale"
Ho 50 anni e circa 10 anni fa, in seguito a eruttazioni e bruciori, mi sono sottoposto a gastroscopia e radiografia con mezzo di contrasto. La gastroscopia ha evidenziato una lieve ernia jatale da scivolamento. Sono stato curato con carbone vegetale e dieta e la situazione e molto migliorata. Nell'arco di questi anni, non ho avuto grossi problemi. Può darmi qualche consigglio e dirmi se due pastiglie di carbone vegetale si possono prendere tutti i giorni per lungo tempo? Se in questi anni non ho avuto altri sintomi posso stare tranquillo?
L’ernia jatale se di piccole dimensioni può essere completamente asintomatica o causare sintomi riconducibili alla malattia da reflusso gastroesofageo. Nei casi paucisintomatici già solo un cambiamento nello stile di vita può migliorare molto la sua qualità: ridurre il peso corporeo, pasti piccoli e frequenti, evitare pasti abbondanti, evitare di sdraiarsi dopo il pasto e rialzare di pochi centimetri la testiera del letto durante la notte. Per quanto riguarda l’alimentazione: evitare caffè, the, alcolici, bevande gassate e cibi grassi che rallentino lo svuotamento gastrico. La terapia farmacologica è riservata in caso di sintomi invalidanti, e va prescritta in base al corteo sintomatologico. Il carbone vegetale è un prodotto officinale utilizzato per il gonfiore sia gastrico (quando viene ingurgitata aria durante il pasto) sia intestinale (prodotto dalla fermentazione batterica eccessiva) con l’effetto di ridurre le particelle di aria e quindi ridurre la tensione addominale. Può essere associato a piante carminative (finocchio, anice, coriandolo, cardamomo). Dato il potere adsorbente del carbone è controindicato in caso di terapie polifarmacologiche, in quanto potrebbe compromettere l’efficacia di altri farmaci.
Ha risposto Mazzocchi Samanta