Bulimia: quando il cibo è una prigione

È un disturbo del comportamento alimentare in crescita e a esserne affette sono soprattutto donne giovani, in molti casi adolescenti.

Un desiderio incontenibile di ingurgitare grandi quantità di cibo e un senso di fame eccessiva. È la bulimia nervosa, un disturbo del comportamento alimentare piuttosto diffuso soprattutto tra le donne.

Le abbuffate si verificano in modo ricorrente (almeno una volta la settimana per tre mesi). Si ingoia cibo di ogni genere, anche crudo o addirittura surgelato. L’ingestione avviene in modo automatico senza percepire la possibilità di contrastarla. Per compensare questi episodi, chi ne soffre si provoca il vomito e talvolta fa uso di diuretici e lassativi.

Con la bulimia, a differenza dell’anoressia, il corpo in genere non si modifica in modo significativo. Le persone bulimiche infatti spesso hanno un peso nella norma o appena sopra e il ciclo mensile non viene alterato.

Chi soffre di bulimia ha spesso anche instabilità dell’umore e depressione. I comportamenti bulimici sono vissuti in solitudine e in segreto, afflitti dal senso di colpa e la famiglia spesso rimane a lungo all’oscuro del problema.

Una questione di autostima

La bulimia e l’anoressia hanno in comune l’ascendente ingiustificato che la forma e il peso del corpo hanno sull’autostima. In entrambi i casi il cibo diventa il centro dei pensieri quotidiani.

Tutti i disturbi del comportamento alimentare, compresa la bulimia, purtroppo sono in aumento e riguardano anche ragazze di età sempre più giovane. Internet spesso gioca un ruolo importante, soprattutto nelle adolescenti e in rete le ragazzine cercano consigli per distruggersi.

Sul web trovano coetanee con il loro stesso problema, con cui si scambiano suggerimenti sui metodi per vomitare o sui trucchi per nascondere ai genitori il loro disturbo e si convincono che la bulimia, come l’anoressia, sia una scelta di vita.

Riconoscere i campanelli di allarme e affidarsi agli specialisti

Come affrontare questa patologia? È necessario un approccio multidisciplinare. Ci sono centri di grande esperienza e competenza nei disturbi del comportamento alimentare, luoghi dove le pazienti riescono ad abbassare le barriere che hanno innalzato, il primo passo per accettare una cura. Nei centri un team composto da diverse figure professionali, dallo psicoterapeuta al nutrizionista, aiuterà le donne bulimiche ad affrontare il disturbo.

Quali sono i campanelli d’allarme? Un cambiamento nelle abitudini alimentari, il modo in cui i cibi nel piatto vengono selezionati e sminuzzati accuratamente. Attenzione anche a comportamenti come andare in bagno subito dopo il pasto o pesarsi in continuazione.

Ragazze solari e brillanti improvvisamente diventano tristi, taciturne, si isolano dagli altri, non vogliono più uscire.

Ai primi segnali meglio parlarne con il medico di fiducia, che indirizzerà verso i centri specializzati. Gli specialisti consigliano ai genitori di adolescenti bulimiche di prendere in mano la situazione, ma di evitare il fai da te.

È una patologia psichiatrica che richiede un supporto specialistico per uscirne. In altre parole, non serve a nulla obbligare una ragazza a mangiare tutto quello che ha nel piatto. Per avere consigli e indicazioni sui centri specializzati si può chiamare il numero verde 800.180969 di Sos – Disturbi Alimentari, istituito dall’Istituto Superiore di Sanità.

Alessandra Margreth
Alessandra Margreth
Nata e cresciuta a Milano, da sempre amante della scrittura, si è laureata in Lettere all’Università Cattolica. Inizia l’attività giornalistica nella redazione di Alba, settimanale femminile della Compagnia di San Paolo, dove ha ricoperto i ruoli di redattore e caposervizio. Dopo esperienze in altre testate a larga diffusione, si trova quasi per caso a collaborare con il settore della salute, si appassiona e decide di proseguire la sua professione in questo campo. Dal 2000 collabora con Repubblica Salute, cartaceo e online. Sempre nel campo della salute ha scritto anche per diverse testate di vari editori. Dato che la divulgazione ha molte facce, ha lavorato anche come autore televisivo e ora alle collaborazioni affianca attività di consulenza nella comunicazione aziendale nel settore. Ama molto il mare, quando può fa lunghe passeggiate in mezzo alla natura. Non ha figli ma dispone di cinque nipoti. Ha letto un po’ di tutto, ora in vacanza sceglie gialli d’autore. Tra le sue mete preferite la Grecia e la Sicilia.  

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