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RISPOSTA DELL'ESPERTO

Balbuzie

Balbuzie infantili

Il mio secondo figio ha 3 anni e da settembre ha iniziato l'asilo. Non piange nel prepararsi nemmeno durante il tragitto per andare a scuola, piange al momento del distacco da me. Da circa una settimana però ha iniziato a balbettare o meglio fa fatica a iniziare una frase, ripete la prima lettera più volte. Questa difficoltà può essere legata al non trovarsi bene alla scuola materna (rimane a scuola dalle 9 alle 13), è il caso di non mandarlo più? È il caso di preoccuparmi o può sparire da solo questo problema? Il bambino non ha manifestato in precedenza altri disturbi di apprendimento.

Tra i 2 e i 6 anni di età può comparire la balbuzie, ma la maggior parte dei casi è destinata a regredire spontaneamente. In genere la balbuzie transitoria è caratterizzata dal fatto di essere episodica, intensificata da stress emotivo, incentrata sulla parte iniziale della frase. Il balbettare può comunque anche essere il sintomo più evidente di una più globale difficoltà nella comunicazione. Non credo sia il caso di non mandare il bambino all'asilo, importante luogo di socializzazione, ma solo di osservare che cosa succede nei prossimi mesi e di parlarne con il suo pediatra.

Il bimbo balbetta: che fare?

Volevo fare una domanda per me importantissima. Il mio nipotino di 28 mesi, molto attivo e vivace, da 4 giorni ha cominciato a balbettare: "io io io vovovoglio......" Siamo molto preoccupati perché lui ha sempre parlato bene senza mai troncare le parole. Cinque giorni fa mentre dormiva è caduto dal letto, si è svegliato e ha pianto un po'. Può essere questa la causa? Come ci dobbiamo comportare? Lo dobbiamo far visitare da un logopedista?

La balbuzie è piuttosto frequente nell'età prescolare. Sembra soffrirne il 5% dei bambini tra 2 e 7 anni. Le cause sono molteplici, ma una delle principali è proprio la vorticosa crescita del linguaggio che si verifica in quest'epoca. La maggior parte dei casi, circa l'80%, scompare da sola. Non occorre fare alcuna terapia, anzi, è controindicata, prima degli 8 anni; va riservata alle età successive, nei casi di persistenza. Non va colpevolizzato il bambino, né si deve avere un allarmismo ingiustificato: si rischia solo di renderlo insicuro. Non credo che ci sia alcuna correlazione con la caduta dal letto: i sintomi del trauma cranico complicato non sono questi. Sono due eventi associati nel tempo in modo del tutto casuale.

Balbuzie in età prescolare

Il mio nipotino di 28 mesi molto attivo e vivace da 4 giorni ha cominciato a balbettare, per esempio: "io io io vovovoglio......". Siamo molto preoccupati perché lui ha sempre parlato bene senza mai troncare le parole. Cinque giorni fa mentre dormiva è caduto dal letto si è svegliato e a pianto un po'. Può essere questa la causa? E meglio farlo visitare da un logopedista?

La balbuzie è piuttosto frequente nell'età prescolare. Sembra soffrirne il 5% dei bambini tra 2 e 7 anni. Le cause sono molteplici, ma una delle principali è proprio la vorticosa crescita del linguaggio che si verifica in quest'epoca. La maggior parte dei casi, circa l'80%, scompare da sola. Prima degli 8 anni non occorre alcuna terapia, anzi, è controindicata: va riservata alle età successive nei casi di persistenza. Non va colpevolizzato il bambino, né si deve avere un allarmismo ingiustificato poiché si rischia solo di renderlo insicuro. Non credo che ci sia alcuna correlazione con la caduta dal letto: i sintomi del trauma cranico complicato non sono questi. Sono due eventi associati nel tempo in modo del tutto casuale.

Balbuzie che compare a 3 anni

Sono una mamma di 2 bambini uno di 3 anni e l'altro di 3 mesi. Il mio bimbo più grande da qualche giorno ha iniziato a balbettare mentre prima parlava perfettamente. Non capisco cosa sia successo: è dovuto all'arrivo del fratellino? O al fatto che ho meno tempo per lui e qualche volta, involontariamente, alzo la voce? Lui mi guarda e mi dice "mamma, perché non riesco più a parlare?" È una fase passeggera?

La balbuzie insorge tra i 2 e i 7 anni di età, con un picco massimo intorno ai 3 anni. La principale causa è proprio l’esplosione del linguaggio, che avviene in questo periodo, con un continuo arricchimento di vocaboli e di concetti. Insorge anche in modo improvviso, in pochi giorni, senza avvisaglie. La nascita del fratellino è una concausa: si parla, in questi casi, di balbuzie regressiva. La maggior parte (circa 4 su 5) dei bimbi che balbettano vedrà una remissione spontanea del fenomeno, qualunque sia stata la causa. La prima e più importante cosa da fare da parte dei genitori è sicuramente mantenere la calma e non cambiare il proprio atteggiamento nei confronti del bambino: l’ansia e la delusione di fronte alla sua difficoltà nell’esprimersi non fanno che peggiorare il problema. Tranquillizzare il figlio e se stessi è invece certamente di aiuto. Il bambino forma la propria immagine e la propria sicurezza in sè rispecchiandosi in ciò che i genitori pensano di lui e del suo modo di agire. Anche il versante gelosia del fratellino, nel suo caso, è da affrontare: distribuire equamente il tempo e le attenzioni su entrambi i figli, non trattare troppo “da grande” il bimbo di 3 anni, ma coinvolgerlo nell’accudimento del più piccolo e non estrometterlo, mantenere almeno alcune delle abitudini che aveva prima della nascita del fratello e chiedere che anche gli altri componenti della famiglia (nonni, zii o amici cari) abbiano queste stesse accortezze, sono passi semplici ma molto efficaci.

Marina Battaglioli

Pediatra e neonatologa

Specializzata in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996, dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, dove attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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