Assunzione della pillola per iperplasia endometriale e aumento di peso

DOMANDA

Da un anno assumo regolarmente la pillola dopo una diagnosi di iperplasia endometriale. Già dal primo mese sono spariti tutti i disturbi che avevo. Ma in un anno ho preso 15 kili. Non ho cambiato abitudini alimentari, nè stile di vita, nè ambiente, nè lavoro. Non assumo altri farmaci. Ho fatto le analisi: tutti i valori sono a posto, non sono intollerante al glutine nè al lattosio. Secondo lei, può essere la pillola? Se sì, c'è un'altra pillola o un altro metodo per contrastare l'iperplasia endometriale?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo

Per dare una risposta più precisa si dovrebbe conoscere almeno l’età della donna e il percorso clinico che ha portato alla diagnosi di iperplasia endometriale. La quale iperplasia di per sé non dà nessun disturbo particolare, se non eventualmente talora sanguinamenti ematici genitali. Ma quali sono i disturbi eventualmente presenti già prima di assumere la pillola e ricomparsi alla sospensione della pillola? Semmai tali disturbi potrebbero essere correlati con la patologia che ha determinato la iperplasia ed eventualmente con l’età della donna e la sua storia clinica personale e famigliare (parità, patologie pregresse, alimentazione, stile di vita, variazioni del peso nelle decadi precedenti, patologie degli ascendenti, e tanto altro ancora). Tenendo altresì presente che il peso è influenzato da moltissimi fattori. Tutto questo va indagato e puntigliosamente ripercorso per individuare le possibili cause di modifica del peso e della persistenza di possibili disturbi. Molti tipi di pillola estro progestinica vengono comunemente utilizzati per il trattamento sintomatico della iperplasia endometriale semplice sfruttando la componente progestinica, che è quella che dovrebbe far scegliere il tipo di pillola in base alla potenza del progestinico. Anche la terapia di solo progestinico viene molto spesso utilizzata in questa direzione.
Prima di procedere con la terapia in atto e prima di discutere se questa terapia sia adeguata o meno, dopo questo lungo periodo di terapia effettuata, indagherei se l’iperplasia sia ancora o meno presente.

Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.

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