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Allattamento: le regole fondamentali

Allattamento a orari fissi o a richiesta? Questa è una delle domande più frequenti che mi pongono le neomamme.
Il mio consiglio è di soddisfare sempre le richieste del neonato senza essere preoccupati del numero e degli orari dei pasti.
L’unica accortezza da rispettare, soprattutto nei primi tempi, è di non far trascorrere più di 3 ore e mezza tra una poppata e l’altra per non rischiare ipoglicemie nel neonato.
Inoltre, l’allattamento non deve essere “a tempo”: è bene offrire un solo seno a ogni poppata e lasciare che sia il bambino a staccarsi. Alla poppata successiva offrire l’altro seno.
L’allattamento non deve mai essere doloroso. Se ciò dovesse accadere, significa che il bambino non si attacca correttamente. In questo caso, è bene chiedere il consulto di un’ostetrica che, a sua volta, se lo ritiene opportuno, può consigliare una valutazione osteopatica del neonato.
È infatti dimostrato che, durante il parto, può verificarsi nel neonato l’infiammazione di alcune innervazioni, che possono impedire al piccolo di attaccarsi correttamente al seno. L’intervento dell’osteopata consente di individuare un’eventuale infiammazione e di risolverla.
Se lo scorretto attaccamento del neonato al seno causa la formazione di ragadi, è consigliabile applicare sul capezzolo prodotti naturali completamente commestibili a base di oli grassi.
L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l’allattamento esclusivo al seno almeno fino al compimento del sesto mese di vita del neonato, senza introdurre nessun’altra forma di alimentazione. Una volta iniziato lo svezzamento, è comunque possibile proseguire con l’allattamento al seno in diversi momenti della giornata, come per esempio quello della colazione.
Sabrina Allegra