Alimentazione della mamma e crosta lattea

DOMANDA

Sono mamma di una bambina di appena due mesi. Da più di un mese presenta delle crosticine di colore giallognolo sul cuoi capelluto e sulla fronte che la pediatra mi ha diagnosticato come "crosta lattea". La sto curando con olio di mandorle e le croste pian piano stanno andando via. In effetti dalla fronte sono già completamente scomparse. La mia alimentazione è già molto salutista (no fritti, no dolci ipercalorici), ma mi hanno suggerito di eliminare anche il latte i suoi derivati e le uova. Ci sono davvero legami, scientificamente provati, tra alimentazione e dermatite seborroica dei neonati?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

La crosta lattea, o dermatite seborroica, è dovuta a un'aumentata secrezione di sebo nelle regioni del volto e del cuoio capelluto. Si chiama così perché si manifesta nei lattanti, ma non ha nulla a che vedere con il latte. La sua origine non è allergica e non c'è alcuna evidenza che l'alimentazione della madre possa in qualche modo influenzarne l'andamento. Non c'è ragione di stare a dieta. Di solito si risolve spontaneamente nell'arco di 3-4 mesi. Per trattarla si consigliano bagni con sostanze oleose, che non irritano la pelle. Non si deve mai grattare via le crosticine dalla pelle con le unghie, ma si deve attendere che si stacchino da sole; eventualmente si può aiutarne l'eliminazione dai capelli con un pettine fitto. Il ricorso a pomate medicamentose specifiche va prescritto solo dal medico.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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