A tre anni mangia quasi esclusivamente latte e biscotti

DOMANDA

Mio figlio ha tre anni, pesa 12,3 kg ed è alto 90 cm. A parte 250 ml di latte con biscotti mattina e sera mangia poco. Cosa si può fare?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

Molti bambini, soprattutto nell'età prescolare, hanno poco interesse per il cibo, sono distratti dal gioco, hanno altre priorità. Si saziano facilmente, non trovano particolare gratificazione nel cibo in quanto tale, ed è piuttosto difficile farli mangiare. Il latte risulta, per molti di questi bimbi, particolarmente gradito perchè è facile da deglutire, non deve essere masticato, è un sapore conosciuto da tempo, si assume spesso con il biberon (cosa che a volte gratifica più dell'uso delle posate). A questo aggiungiamo che i genitori, per l'apprensione di vedere il bimbo sempre magro, aggiungono al latte una discreta quantità di biscotti, rendendolo, dal punto di vista calorico, un vero e proprio pasto. In realtà, gli apporti nutrizionali non sono sufficienti. Un bambino deve assumere anche altri alimenti. Si può provare a cambiare forma e modo di somministrare i vari piatti: ricettari per bambini si trovano in libreria, alcuni anche on line. Si possono preparare piatti unici, che contengano tutti i nutrienti in un'unica pietanza: così, se il bambino si sazia presto, avrà comunque assunto un po' di tutto. Oppure si può cercare di colorare i piatti (le verdure e la frutta offrono i più sani colori naturali) o di decorarli tagliando il cibo in forme divertenti. Preparare le pietanze insieme al bambino può rivelarsi un sistema per invogliarlo a mangiare. Se nessuno di questi sistemi ha funzionato, posso solo incoraggiarvi ad avere pazienza: è un periodo che fisiologicamente finisce e, crescendo, il momento del pasto diventa piacevole.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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