DOMANDA
Mio figlio di 15 mesi è dal 29 gennaio con un brutto raffreddore, accompagnato da abbondante catarro, muco e tosse che lo accompagna tutta la notte. Aerosol, doccia nasale, lavaggio naso e aspirazione muco, una settimana di amoxicillina e 3 giorni di ibuprofene (per l'orecchio), giornate di mare... ma ancora nessun miglioramento, il muco è sempre giallo e denso (senza febbre). Oggi l'ho riportato dalla pediatra che ha constatato che ha anche la congiutivite e che questo raffreddore è troppo persistente. Mi ha dato un collirio e delle gocce nasali di argento vitellinato ed efedrina cloridrato che dal foglietto illustrativo sono sconsigliate sotto i 12 anni. Che fare?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa
Le malattie respiratorie sono molto diffuse nei mesi invernali, soprattutto nei più piccini, che hanno difese immunitarie ancora incomplete. Anche senza frequentare un asilo si possono ammalare: gli adulti che stanno con loro e altre persone con cui vengono a contatto, possono comunque contagiarli con i virus respiratori, estremamente diffusibili. La presenza di catarro e muco nelle vie respiratorie può a sua volta favorire la crescita di batteri che complicano il quadro e lo rendono cronico. A volte la scelta di aggiungere una terapia antibiotica sistemica si fa su questa base. Altre volte si preferisce, invece, utilizzare solo terapie locali come lavaggi nasali o decongestionanti. L’uso di alcuni di questi farmaci è stato recentemente rivisto in età pediatrica, dopo la segnalazione di alcune effetti collaterali. È vero che quello da lei citato è stato di recente tolto dal prontuario pediatrico, dopo alcune segnalazioni, anche se è stato utilizzato per tanti anni da quasi tutti i pediatri.
Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.