10 cose da sapere sulle cellule staminali

La speranza degli scienziati è riuscire un giorno a curare con le cellule staminali molte malattie. Ma cosa sono esattamente e per quali patologie possono essere utili?

Che cosa sono le cellule staminali?

Sono cellule non differenziate, non hanno quindi ancora una funzione ben precisa all’interno dell'organismo. Ma sono in grado di specializzarsi (differenziarsi) e dare vita
a molti altri tipi di cellule, da quelle del sangue a quelle nervose, muscolari, ossee e così via.

Che caratteristiche hanno?

Sono capaci di riprodursi in maniera pressoché illimitata, mentre tutte le altre cellule dell’organismo, dopo che si sono divise un certo numero di volte, esauriscono la loro capacità di riprodursi. Sono indispensabili per il differenziamento e la riparazione dei tessuti danneggiati.

Quanti tipi di staminali esistono?

Fino a qualche anno fa se ne conoscevano solo due tipi: le staminali embrionali e quelle adulte.
Poi sono state scoperte le cellule staminali del liquido amniotico e quelle del cordone ombelicale, le staminali fetali e sono state create in laboratorio staminali “artificiali”.

Che caratteristiche hanno le staminali embrionali?

Sono in grado di generare tutte le cellule del corpo e per questa caratteristica sono dette pluripotenti. Si trovano in embrioni a uno stadio molto immaturo dello sviluppo. Pongono problemi etici, poiché per ottenerle è necessario distruggere embrioni.

Che caratteristiche hanno le staminali adulte?

In genere sono cellule multipotenti, in grado di generare solo alcuni tipi di cellule specializzate. Alcune staminali adulte sono unipotenti, perché producono un solo tipo di cellula specializzata. Si trovano in molti tessuti e organi del nostro corpo, tra cui midollo osseo, cervello e intestino.

Cos’è una terapia con le cellule staminali?

È un trattamento in cui delle cellule staminali vengono usate per riparare un danno, che può essere circoscritto a un tessuto, a un organo, a un gruppo specifico di cellule o riguardare un’intera funzione dell’organismo (per esempio la produzione di sangue).

Quali malattie sono già curate con le cellule staminali?

L’unica terapia ampiamente usata è il trapianto di cellule staminali del sangue che si trovano
sia nel sangue sia nel midollo osseo. Serve a curare diversi tipi di leucemia e di linfoma e alcune malattie del sangue.

Quali malattie potrebbero essere curate con le cellule staminali?

La più grande speranza è quella di poter generare organi e tessuti per sostituire quelli malfunzionanti. Sono in corso numerosi studi sul loro uso per riparare danni cardiaci, del midollo spinale e per curare malattie come sclerosi multipla e morbo di Alzheimer.

Perché molti pazienti vanno all’estero per ricevere terapie con cellule staminali?

Alcuni Paesi hanno leggi molto permissive che consentono l’uso di cellule staminali per trattare diverse malattie, senza però che le terapie proposte siano state precedute da sperimentazioni mirate a verificarne sicurezza ed efficacia.

Che cosa dice la legge italiana sull’uso delle cellule staminali?

In Italia non è consentito prelevare cellule staminali embrionali perché ciò comporterebbe la distruzione dell’embrione. Tuttavia è possibile acquistare linee cellulari all’estero. La legge vieta inoltre la conservazione a uso privato delle staminali del cordone. Sono invece ammesse le banche pubbliche, dove si può donare il cordone del proprio figlio.

Antonella Sparvoli
Antonella Sparvoli
Nata e cresciuta a Milano, dopo il Liceo scientifico, decide di iscriversi alla Facoltà di Scienze biologiche all’Università Statale di Milano. Le materie di studio la appassionano molto e si laurea a pieni voti nel 1995, dopo un periodo di studio come studente Erasmus al Trinity College di Dublino e l’internato per la tesi di laurea nel Laboratorio di immunologia molecolare del Dibit, all’Ospedale San Raffaele di Milano. Si dedica per un breve periodo alla ricerca, ma poi capisce che il suo posto non è tra le provette di un laboratorio, ma tra le pagine di un giornale. Frequenta il Corso post-Laurea in Comunicazione scientifica, organizzato dalla Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Milano, e inizia a scrivere per riviste specializzate e divulgative. Dal 1998 collabora in modo continuativo con il Corriere Salute, nel 2010 inizia a collaborare con Io Donna, il femminile del Corriere della sera, e nel 2016 inizia a scrivere per Sapere Salute. Ha scritto alcuni testi di Biologia per le scuole superiori, il volume “Mi spieghi dottore”, ma il suo sogno è scrivere un romanzo. Scherzosamente si definisce «giornalinga», un po’ giornalista… un po’ casalinga. Tra un articolo e l’altro, si dedica al marito Davide e ai figli Andrea e Sofia. Nel tempo libero ama fare sport, andare in bicicletta e, quando possibile, viaggiare. 

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