Pressione del sangue alta? La vitamina C aiuta

L’acido ascorbico potrebbe contribuire a tenere sotto controllo la pressione arteriosa. Ne sono convinti i ricercatori della University of California.

Chi ha più vitamina C nell’organismo corre meno rischi di soffrire di ipertensione arteriosa. A dirlo è un gruppo di ricercatori della University of California che ha condotto uno studio su 242 donne di età compresa tra 18 e 21 anni.

La vitamina C potrebbe infatti avere una funzione regolatrice della pressione sanguigna.

Nel corso dello studio gli esperti d’Oltreoceano hanno monitorato sia i valori pressori sia i livelli plasmatici di vitamina C e hanno scoperto una interessante associazione: chi ha nell’organismo poca vitamina C presenta valori più elevati sia per quanto riguarda la pressione sia sistolica (massima) sia per quella diastolica (minima).

Le donne con maggiore disponibilità della vitamina hanno registrato un decremento di 4,66 mmHg (millimetri di mercurio) nella pressione sistolica e di 6,04 mmHg in quella diastolica rispetto a quelle che presentavano i valori più bassi di acido ascorbico.

Una differenza confermata anche dopo che gli studiosi hanno corretto i dati per indice di massa corporea, gruppo etnico di appartenenza, livello di educazione scolastica, assunzione alimentare di grassi e di sodio.

Non si conoscono al momento i meccanismo biologici alla base di questa associazione, ma l’importanza di questa ricerca è chiara: prevenire in giovane età l’aumento della pressione arteriosa, anche minimo, significa ridurre, in fase adulta, l’incidenza di eventi vascolari come infarto e ictus.

Farne il pieno ogni giorno

Dove si trova la vitamina C? Soprattutto negli ortaggi e nella frutta: agrumi, kiwi, fragole, ribes nero, verdure a foglia scura (broccoli, crescione, spinaci, cavolo), pomodori e patate.

Per mantenere attive le proprietà dell’acido ascorbico bisogna evitare una cottura prolungata ed è preferibile consumare frutta e verdura fresche, tenendole al riparo da luce e calore, senza però congelarle.

Se l’alimentazione quotidiana non garantisce, a causa dei mille impegni di ogni giorno, un introito di 60-80 mg al giorno (per gli adulti) potrebbe essere il caso di assumere integratori alimentari.

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