Volo aereo di lunga durata in caso di cardiomiopatia ipertrofica

DOMANDA

Sono un maschio 38enne affetto da cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva, valutato con profilo di rischio basso (nessuna terapia farmacologica né impianto di defibrillatore sottocutaneo). Per motivi di lavoro dovrei recarmi negli USA per una settimana e vorrei sapere se ci sono controindicazioni relative al volo intercontinentale (la pressurizzazione della cabina, o qualunque altro aspetto correlato a volo). Ho viaggiato in aereo molte volte in Europa, ma per non più di un paio di ore e non ho mai avvertito particolari episodi di fibrillazioni atriale (quantomeno non più accentuati o diversi dai brevissimi che di tanto in tanto mi capita di provare sulla terra ferma...).

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Claudio Panciroli, Cardiologo

La cardiopatia ipertrofica necessita comunque di terapia con betabloccanti per evitare il suo peggioramento, come ipertrofia; È positio il fatto che non vi sia pattern aritmico né ostruzione, ma avendo brevi fibrillazioni atriali a maggior ragione necessita di beta blocco in cronico. Prima di partire per gli USA farei un controllo con Holter Ecg. Nessun problema per il volo lungo o la pressurizzazione (tenga conto che i pazienti critici vengono sempre portati in aereo nei voli sanitari), comunque farei controlli periodici con ecocardiografia e Holter Ecg, e farei anche uno screening familiare visto che qusta patologia è familiare.

Claudio Panciroli
Cardiologo
Dal 1985 esercita la professione presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, in USS Interdipartimentale di Emodinamica di cui è responsabile e in USC di Cardiologia e, privatamente, in ambulatorio.
Laureato e specializzato presso l’Università degli studi di Pavia, dal 1996 si occupa principalmente di emodinamica e dal 2001 anche di interventistica coronarica.
Ha frequentato negli anni, per studio, i seguenti reparti ospedalieri: CNR Fisiologia Clinica di Pisa, Centro Medico di Montescano, Cardiologia di Trieste, Centro Trapianti di Milano Niguarda Cardiologia, l’emodinamica di Cittadella (PD), l’emodinamica di Legnano, l’emodinamica di Pavia (consecutivamente per 5 anni in comando periodico), l’emodinamica HSR Milano occupandosi di Angina di Prinzmetal ed aritmie ischemiche, scompenso cardiaco, sindromi coronariche acute, IMA.
Ha ricoperto diversi incarichi pubblici, tra i quali: Ufficiale Medico con incarico di Dirigente del Servizio Sanitario, Direttore sanitario provinciale CRI Lodi, VicePresidente CRI Lodi, Presidente Lega Navale Italiana sez. Lodi, Insegnante scuola infermieri AO Lodi.
È autore e coautore di 153 pubblicazioni scientifiche tra articoli ed abstracts su riviste cardiologiche nazionali ed internazionali; è stato relatore a 34 congressi/convegni nazionali ed a 10 congressi di cardiologia internazionali.
Ha eseguito diversi studi clinici policentrici; ora sono in corso o appena conclusi cinque studi clinici policentrici per l’emodinamica (Early ACS, Cactus, Patogenesi della trombosi acuta nell’IMA, Apical Balloning, BLINK)

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