"Test prenatali"
Volevo un suo parere sul test Prenatalsafe. Leggendo le varie esperienze e i vari siti a riguardo non sono ancora riuscita a capire se vale la pena o meno eseguire questo test. Nel mio caso, ho 33 anni, nessuna familiarità da segnalare e un figlio di tre anni che grazie a Dio sta bene è meglio fare il classico bi-test?
Risponde: Arisi Emilio - Ginecologo
Il test citato viene eseguito su pochi millilitri di sangue materno procurati con un unico prelievo. Esso può valutare solo le aneuploidie a carico dei cromosomi 13, 18,21, X e Y, mentre le aneuploidie di altri cromosomi non sono valutabili. È per questo che, in ogni caso, questo tipo di procedura non può essere sostitutiva della diagnosi prenatale invasiva con villocentesi o amniocentesi, laddove essa sia necessaria. E in ogni caso i risultati non sono diagnostici, ma solo probabilistici, pur con una probabilità di errore inferiore all’1%, e devono essere considerati all’interno di una valutazione complessiva della gravidanza e del feto. Detto in altri termini, un risultato negativo del test non può totalmente garantire che i cromosomi fetali siano totalmente normali e di conseguenza che il feto sia assolutamente sano. Il bi-test fornisce informazioni solo sulla trisomia 21, la cosiddetta sindrome di Down. Esso associa la valutazione ecografica della plica nucale al dosaggio di due proteine nel sangue materno, e consente di identificare circa l’85% dei feti affetti da sindrome di Down. La scelta se fare l’uno o l’altro degli esami o di non fare nessuno di essi va ponderata insieme allo specialista che segue la gravidanza.