"Tagli cesarei ripetuti: quali rischi "
Ho 41 anni e a febbraio ho partorito il mio quarto figlio col quarto taglio cesareo. Il ginecologo mi aveva consigliato la chiusura delle tube e io ho acconsentito perché avevo un po' paura. Oggi, dopo che è andato tutto bene, mi sono pentita, anche alla luce dell'esperienza di una conoscente che in 7 anni ha fatto 5 cesarei e non ha ancora chiuso le tube perché la sua dottoressa le ha detto che può farne quanti ne vuole perché i rischi non sono maggiori rispetto ai parti naturali ripetuti. Lei cosa ne pensa?
Risponde: Arisi Emilio - Ginecologo
Che il taglio cesareo sia una procedura con rischi paragonabili al parto vaginale è tutto da dimostrare. A parte le complicazioni correlate con il fatto che si entra in addome, vi è comunque maggiore perdita ematica media, maggior rischio di complicazioni della ferita (comprese le infezioni) e altro ancora, incluso un maggiore rischio di mortalità materna, che ovviamente varia in relazione con la condizione sanitaria e organizzativa della struttura ove il parto avviene e con le possibili condizioni cliniche sottostanti (dalla età alle patologie della gravidanza o generali). L’esperienza clinica indica che i tagli cesarei ripetuti, a parte le possibili difficoltà chirurgiche legate alle pregresse cicatrici (aderenze, adesioni tra i piani anatomici, dislocazioni verso l’alto della vescica con possibilità di danneggiarla ecc.) e le possibilità di rottura di utero, possono essere fonte sia di emorragie post-partum da atonia uterina, sia di una complicazione della inserzione placentare, che si può strutturare con la cicatrice del pregresso cesareo, configurandosi la cosiddetta placenta accreta. Tale situazione può, a sua volta, essere causa di emorragia del post-partum, che risulta essere un'importante causa di mortalità materna, se non si riescono ad attivare in tempi rapidi le adeguate procedure terapeutiche. Detto questo, poiché le motivazioni alla gravidanza sono del tutto personali, la donna può scegliere tra il possibile rischio correlato al taglio cesareo ripetuto e il desiderio di (ulteriore) maternità. Nel mezzo di ciò si pone la possibilità di eseguire la legatura delle tube, che in Italia è legale anche se non strutturata in norme legislative.