Sindrome di Osgood Schlatter, riposo necessario

DOMANDA

A mio figlio dodicenne è stato diagnosticato un Osgood Schlatter in fase iniziale al ginocchio sinistro. L'ortopedico mi consiglia un'interruzione dello sport (mio figlio pratica basket agonistico) per due-tre mesi, ma mio figlio ha necessità assoluta di fare sport e io non vorrei farglielo sospendere almeno fino a maggio. Le pratiche di osteopatia danno possibilità terapeutiche che permettano di non interrompere l'attività sportiva?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Elena Boccalandro, Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia

L'osteopatia si applica su ciò che è disfunzionale, ma nell'ambito della fisiologia non della patologia. Ovvero, si occupa di tutti quegli stati nei quali esiste una non corretta funzionalità di una struttura del corpo che compare come risposta a uno stress o un’aggressione (trauma, sforzi ripetuti, disturbo della postura e così via) ma non è una malattia. In estrema sintesi un disordine funzionale è uno stato intermedio tra la salute e l'insorgenza di una patologia. Nel caso di suo figlio si tratta di una patologia a carico della tuberosità tibiale e il riposo è assolutamente consigliato.

Elena Boccalandro
Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia
Diplomata in Terapia della Riabilitazione nell’anno 1993/94 e Dottore in Osteopatia dal 1999, è regolarmente iscritta al Registro Osteopati Italiani.
Dal 1994 lavora in qualità di libera professionista.
Ha prestato servizio presso il “Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi” dell’Ospedale Maggiore di Milano da luglio 1992 a luglio 1993. Dal 1994 fino a marzo 2002 è stata impegnata con incarico libero-professionale in qualità di fisioterapista, presso il Day-Hospital del Pio Albergo Trivulzio.
Si è classificata prima al concorso pubblico per fisioterapisti indetto il 10 marzo 2003 presso il Pio Albergo Trivulzio.
Ha partecipato all’evento formativo pluriennale (2006-2007, 2007- 2008) di “scuola di posturologia integrata” tenutosi a Roma.
Ha vinto il premio nella sessione Caregiver’s Education Award con il seguente progetto: “Analisi posturale e trattamento fasciale in pazienti affetti da artropatia emofilia: studio con gruppo di controllo”.
È stata relatrice in numerosi congressi scientifici e corsi di formazione
professionale.
Ha redatto il capitolo “Rieducazione neuromotoria di gruppo” all’interno del libro ”Parkinson” della dottoressa E.Hartmann.

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