Scoliosi, protrusioni discali e artrosi

DOMANDA

Ho fatto una Tac e mi è stata riscontrata una marcata scoliosi dx convessa della colonna dorso lombare e diverse protrusioni discali: a livello delle lombari 1, 2, 3, 4, 5 e 6, e artrosi interapofisaria posteriore a tutti i livelli e sacroiliaca bilaterale con vacuum intraarticolare. Cosa si può fare?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Elena Boccalandro, Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia

La scoliosi è una patologia irreversibile caratterizzata da una deviazione laterale associata a una rotazione dei corpi vertebrali. Viene classificata come "congenita" quando è associata a un'anomalia dello scheletro, "acqusita" quando le cause sono di tipo traumatico, infiammatorio o lesioni di tipo neuromuscolare e "idiopatica" quando le cause non sono note e si ipotizzano alterazioni di tipo genetico, neuromuscolare, biochimico ecc. La scoliosi non può essere prevenuta, è auspicabile una diagnosi precoce capace di aumentare la percentuale di successo della della terapia che, nei casi meno gravi, è l'esecuzione di esercizi specifici fatti effettuare da un fisioterapista esperto. Questo primo approccio è fondamentale poiché rallenta l'evolutività della scoliosi senza tuttavia garantirne il risultato. Nei casi più gravi si abbina agli esercizi posturali o di ginnastica correttiva l'uso del corsetto. Nei casi peggiori, quando evitare l'aggravamento diviene impossibile, rimane come ultima soluzione l'intervento chirurgico. Il disco intervertebrale è una giunzione fibrocartilaginea che connette due vertebre adiacenti e funge da ammortizzatore naturale con lo scopo di attenuare le pressioni sviluppate durante i movimenti. Oltre a questo conferisce alle vertebre sovrapposte una certa mobilità in flessione, estensione e rotazione. Se gli sforzi sulla colonna sono notevoli e ripetuti il disco va incontro a un rapido processo di invecchiamento e degenerazione, dando così origine alla discopatia. L’alterazione degenerativa del disco causata dal cedimento dell’anello fibroso e dalla conseguente fuoriuscita di liquido provocano in un primo stadio quella che definiamo protusione. I fattori principali che favoriscono la protusione sono: l’età, le posture scorrette, gli sforzi quotidiani oltre che il sovrappeso e la scoliosi (questi ultimi non come cause primarie ma come cause di aggravamento). Le terapie elettive sono la fisiochinesiterapia, la ginnastica correttiva e la ginnastica posturale.

Elena Boccalandro
Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia
Diplomata in Terapia della Riabilitazione nell’anno 1993/94 e Dottore in Osteopatia dal 1999, è regolarmente iscritta al Registro Osteopati Italiani.
Dal 1994 lavora in qualità di libera professionista.
Ha prestato servizio presso il “Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi” dell’Ospedale Maggiore di Milano da luglio 1992 a luglio 1993. Dal 1994 fino a marzo 2002 è stata impegnata con incarico libero-professionale in qualità di fisioterapista, presso il Day-Hospital del Pio Albergo Trivulzio.
Si è classificata prima al concorso pubblico per fisioterapisti indetto il 10 marzo 2003 presso il Pio Albergo Trivulzio.
Ha partecipato all’evento formativo pluriennale (2006-2007, 2007- 2008) di “scuola di posturologia integrata” tenutosi a Roma.
Ha vinto il premio nella sessione Caregiver’s Education Award con il seguente progetto: “Analisi posturale e trattamento fasciale in pazienti affetti da artropatia emofilia: studio con gruppo di controllo”.
È stata relatrice in numerosi congressi scientifici e corsi di formazione
professionale.
Ha redatto il capitolo “Rieducazione neuromotoria di gruppo” all’interno del libro ”Parkinson” della dottoressa E.Hartmann.

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