Ritardo di crescita e test alla clonidina

DOMANDA

Siamo i genitori di una ragazza di 12 anni e mezzo. All'età di 10 anni, preoccupati per la crescita rallentata, abbiamo iniziato a farla seguire da un endocrinologo il quale, iniziando dalla radiografia dal polso e proseguendo con i test di stimolazione del GH, arginina (GH basso) e combinato (GH nella norma) ha diagnosticato un ritardo costituzionale di crescita. Da circa un mese e mezzo la ragazza ha iniziato lo sviluppo del bottone mammario ed è cresciuta di 2,5 cm negli ultimi 7 mesi (altezza attuale 135,6 cm). Lo specialista ci ha consigliato di sottoporre la ragazza al test alla clonidina e sinceramente siamo indecisi se accettare il test o meno. Secondo il suo parere, la ragazza crescerà seppur in ritardo o è meglio fare anche questo test ed escludere ogni problema ormonale? E soprattutto che controindicazioni comporta il test alla clonidina?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Gregorio Guabello, Endocrinologo

Da ciò che mi scrivete ritengo che vostra figlia sia seguita in modo corretto dal collega endocrinologo. Sapere se e quanto crescerà ancora la ragazza è difficile dirlo. Il test con clodinina può aggiungere ulteriori informazioni al quadro clinico. Ricordo che la clonidina è un farmaco utilizzato in medicina come antipertensivo, per cui gli effetti collaterali in corso del test sono rappresentati da abbassamento dei valori pressori, bradicardia, sonnolenza, tuttavia il test viene eseguito in ambiente protetto e sotto stretto controllo medico e infermieristico, per cui ha margine di sicurezza.

Gregorio Guabello
Endocrinologo
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2001, è dal 2006 specialista in Medicina Interna e, dal 2012, in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. È esperto di malattie del sistema endocrino: malattie ipotalamo-ipofisarie (adenomi ipofisari, ipopituitarismo), malattie della tiroide (ipotiroidismo, ipertiroidismo, patologia nodulare tiroidea), malattie della ghiandola surrenalica (morbo di Addison, sindrome di Cushing, iperaldosteronismo, iperandrogenismo), malattie del testicolo e dell’ovaio (ipogonadismo maschile, amenorrea). Campi di particolare interesse clinico e scientifico sono la patologia osteo-metabolica (osteoporosi post-menopausale, osteoporosi senile, osteoporosi secondaria, morbo di Paget osseo) e la disfunzione della funzione tiroidea in corso di gravidanza. È in servizio presso l’Ospedale San Raffaele e l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano ed esercita privatamente. Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è firmatario di pubblicazioni scientifiche.

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