"Riscontro inaspettato di tube chiuse"
L'anno scorso, a 36 anni e inaspettatamente, dopo qualche anno che provavo ad avere una gravidanza mi sono ritrovata con le tube chiuse. Volevo sapere se era possibile prevenire questa patologia e con quali tipi di esami e cure specifiche.
Risponde: Arisi Emilio - Ginecologo
La presenza di tube chiuse è un fatto clinico spesso inaspettato di cui la donna e la coppia si accorgono solo dopo alcuni tempi tecnici (anche anni) relativi a una ricerca di gravidanza senza successo. A quel punto procedono a una serie di esami, tra cui una isterosalpingografia, una cromosalpingoscopia oppure una fallopio-salpingoscopia, tutti atti a valutare lo stato delle tube e le ritrovano chiuse. Le cause di questo danno funzionale possono essere di diverso tipo. Talora conseguono a piccole malformazioni congenite o a cicatrici o aderenze correlate con chirurgia pelvica o addominale, altre volte sono legate a una condizione di endometriosi. In un quarto dei casi sono correlate con infezioni da Chlamydia risalenti dal canale cervicale. La Chlamydia, un batterio a trasmissione sessuale, può molte volte dare infezioni - sia nell’uomo (uretra) sia nella donna (uretra, collo uterino e canale cervicale uterino) - che possono anche risalire nella pelvi e determinare una PID (malattia infiammatoria pelvica). La PID si manifesta di solito con febbre elevata e altri sintomi; talora invece agisce in modo asintomatico nella pelvi, danneggiando comunque le tube. Questo potrebbe essere quanto è successo nel suo caso. Si tratta ovviamente di una ipotesi, che potrebbe essere clinicamente meglio contestualizzata attraverso una analisi clinica specifica che lo specialista ginecologo potrà fare. In quanto a discorsi sulla prevenzione è difficile ipotizzarne. Se si trattasse della conseguenza di un'infezione da Chlamydia bisognerebbe avere evitato i rapporti sessuali. Quando sono conseguenze di un atto chirurgico o di endometriosi, ben si capisce come non sia facile evitarle.