Plica intestinale invalicabile

DOMANDA

Vorrei sapere cosa significa "il cieco è nascosto da una plica invalicabile" scritto sul referto della colonscopia, che è stata condotta fino al colon ascendente. Significa che non è stato esplorato il tratto del colon cieco? E che cosa è una plica invalicabile? Forse è una malformazione?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva

Il referto indica che non è un'indagine completa e, quindi, non è diagnostica, perché non è stato raggiunto e pertanto esplorato il tratto terminale del colon, il cieco. In questo caso si pone l’indicazione a indagare l’ultimo tratto di colon, ripetendo l’esame con lo stesso metodo (colonscopia) oppure con altre indagini meno invasive (clisma opaco o TC dell’addome), in base all’indicazione che le può dare l’operatore che lo ha fatto. Le pliche intestinali sono strutture normalmente presenti, estroflessioni della mucosa del colon che hanno la funzione di aumentarne la superficie assorbente. Probabilmente il suo colon nel tratto terminale è molto circonvoluto, tanto da rendere difficile la risalita con uno strumento rigido come il colonscopio.

Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.

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