Mancanza del sonnellino pomeridiano

DOMANDA

La mia bimba, di due anni e dieci mesi è abituata a fare il sonnellino pomeridiano che dura tra le due e le tre ore, dipende da quanto ha dormito la notte. Tra una settimana andrà alla scuola materna dove non dormirà: se non riuscirà a fare più le sue ore di sonno potrà avere delle conseguenze? Quante ore dovrebbe dormire alla sua età? Comunque è da un po’ che per addormentarla sia di notte che di pomeriggio impiego tra i 45 minuti e un ora!

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

Cambiare le abitudini di alimentazione e sonno può essere del tutto ben accetto dal bimbo, come può suscitare qualche rimostranza. L'ingresso all'asilo è una brillante novità: contatto con altri bambini, gioco per tante ore, attività interessanti, che spesso a casa non si fanno. Per qualcuno la nuova fonte di stimoli può dare una sorta di eccitazione che li porta a stare più svegli di giorni per poi "crollare" molto presto alla sera. Per altri può essere così stancante da aver bisogno di una pausa anche nel pomeriggio. Veda come va con la sua. I fatto che il suo addormentamento richieda così tanto tempo sia al pomeriggio sia alla sera potrebbe essere segno che forse non è così stanca e forse il sonnellino pomeridiano può essere accorciato o addirittura tolto. Se la vedrà provata dalla nuova routine, preveda una piccola pausa di relax all'uscita dall'asilo: sottolineo piccola, altrimenti può addormentarsi con fatica alla sera, perdendo ore di sonno invece di guadagnarle.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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