"La dieta dei gruppi sanguigni"
Vorrei sapere il suo parere sulla dieta dei gruppi sanguigni, che sostiene che ogni gruppo sanguigno renderebbe la persona più o meno tollerante a determinati alimenti e quindi consiglia di eliminare quelli "nocivi". Una mia amica ha completamente eliminato il latte dalla dieta e i carboidrati e mi sembra un po' eccessivo, anche se lei sostiene di sentirsi molto meglio da quando ha iniziato e mangia comunque tantissimo.
Risponde: Gatti Patrizia Maria - Specialista in Scienza dell’Alimentazione
La dieta dei gruppi sanguigni è stata ideata nel 1997 dal naturopata statunitense Peter J. D’Adamo. Il principio di base di questo regime è che la razza umana possa essere divisa in quattro gruppi, corrispondenti ai gruppi sanguigni formatisi durante l’evoluzione della specie, ognuno con esigenze alimentari diverse. Tuttavia, questo metodo ha una scarsa validità scientifica. Basti pensare alla distribuzione geografica dei gruppi sanguigni che è molto complessa, e non si può collegare in modo chiaro e netto alle popolazioni della terra, se si tiene conto, per esempio, delle continue migrazioni. Se è vero, quindi, che i gruppi sanguigni più noti, e su cui si basa la dieta, sono quattro, in realtà i fattori del sangue da prendere in considerazione, per voler tentare un’approssimativa distribuzione della popolazione su questa base, sono almeno una ventina. Tra l’altro, una dieta che esclude del tutto alcuni dei nutrienti principali non è mai salutare.