Ipertensione che compare in soggetti generalmente ipotesi

DOMANDA

Ho quasi 60 anni e una quindicina di anni fa, dopo una vita da ipotesa improvvisamente la pressione è schizzata alle stelle, senza una ragione apparente. Dopo un paio di tentativi hanno trovato la giusta cura per me e, da allora, con le mie pilloline la mattina la mia pressione è sotto controllo. È presumibile che dovrò continuare la terapia antipertensiva a vita? Per quale motivo, se uno ha la pressione molto bassa di natura, a un certo punto questa può innalzarsi? Accade che si possa interrompere la terapia?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Claudio Panciroli, Cardiologo

La terapia antipertensiva di solito va proseguita a lungo anche a vita; magari tra qualche anno si potranneo ridurre le dosi, ma se la terapia in atto tiene sotto controllo la pressione e non da effetti colaltrali di rileivo è bene continuarla; il rischio, in caso di sospensione, è di avere crisi ipertensive pericolose. Nell'inizio del'eta avanzata dopo i 50 circa e nelle donne dopo la menopausa, la pressione spesso si alza, da giovani si è protetti dagli ormoni e dall'eta giovanile ma poi in circa il 30% della popolazione si diventa ipertesi soprattutto a causa dell'irrigidimento delle arterie e spesso anche a causa della famigliarità per ipertensione.

Claudio Panciroli
Cardiologo
Dal 1985 esercita la professione presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, in USS Interdipartimentale di Emodinamica di cui è responsabile e in USC di Cardiologia e, privatamente, in ambulatorio.
Laureato e specializzato presso l’Università degli studi di Pavia, dal 1996 si occupa principalmente di emodinamica e dal 2001 anche di interventistica coronarica.
Ha frequentato negli anni, per studio, i seguenti reparti ospedalieri: CNR Fisiologia Clinica di Pisa, Centro Medico di Montescano, Cardiologia di Trieste, Centro Trapianti di Milano Niguarda Cardiologia, l’emodinamica di Cittadella (PD), l’emodinamica di Legnano, l’emodinamica di Pavia (consecutivamente per 5 anni in comando periodico), l’emodinamica HSR Milano occupandosi di Angina di Prinzmetal ed aritmie ischemiche, scompenso cardiaco, sindromi coronariche acute, IMA.
Ha ricoperto diversi incarichi pubblici, tra i quali: Ufficiale Medico con incarico di Dirigente del Servizio Sanitario, Direttore sanitario provinciale CRI Lodi, VicePresidente CRI Lodi, Presidente Lega Navale Italiana sez. Lodi, Insegnante scuola infermieri AO Lodi.
È autore e coautore di 153 pubblicazioni scientifiche tra articoli ed abstracts su riviste cardiologiche nazionali ed internazionali; è stato relatore a 34 congressi/convegni nazionali ed a 10 congressi di cardiologia internazionali.
Ha eseguito diversi studi clinici policentrici; ora sono in corso o appena conclusi cinque studi clinici policentrici per l’emodinamica (Early ACS, Cactus, Patogenesi della trombosi acuta nell’IMA, Apical Balloning, BLINK)

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