Intervento per reflusso e ernia iatale

DOMANDA

In presenza di reflusso gastroesofageo e ernia iatale può essere utile un intervento operatorio risolutore? In quali casi? In cosa consiste? Quanti giorni di degenza?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva

L’approccio chirurgico nella malattia da reflusso gastroesofageo viene riservato ai casi resistenti alla terapia medica o complicati. L'intervento è di tipo laparoscopico e consiste nell’effettuazione della fundoplicatio, che può essere effettuata secondo due metodiche: la Nissen, che prevede la creazione di una plica con una porzione del fondo gastrico che abbraccia l’esofago terminale per tutta la sua circonferenza; oppure secondo Toupet, che invece lascia scoperta una porzione dell’esofago. L' intervento viene eseguito in laparoscopia mediante cinque fori, comportando una degenza di 24-48 ore e una breve convalescenza. Un’alternativa alla terapia chirurgica è rappresentata da alcune metodiche endoscopiche, attraverso le quali è possibile ispessire la mucosa sovrastante allo sfintere esofageo inferiore con la finalità di ridurre la sezione dello sfintere. L’opzione chirurgica non sempre è risolutiva pertanto non va considerata con l’aspettativa di uno svincolo completo dalla terapia medica.

Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.

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