Intervento per prolasso uterino, metodiche e tempi

DOMANDA

Ho 38 anni, una bimba di 3 anni e mezzo e una di 9 mesi, entrambe nate di 4 kg con parto naturale. Già con la prima dopo il parto ho iniziato ad avere incontinenza che con la seconda gravidanza è divenuto un vero e proprio un problema, addirittura si vedeva il prolasso dall'esterno. Adesso sto ancora allattando, il ginecologo mi diceva di fare un piccolo intervento con una garza contenitiva. Volevo sapere quanto dura l'intervento, quanti giorni di riposo sarebbero necessari dopo e se l'intervento è risolutivo. Inoltre: devo smettere di allattare per farlo?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo

Le tecniche per la correzione del prolasso e delle sue conseguenze, inclusa l’incontienza urinaria, sono numerose. Negli anni più recenti sono molto utilizzate protesi sintetiche o biologiche di forme diverse a seconda dell’esatto problema anatomo-funzionale da risolvere. Diverse sono anche le vie di approccio, che vengono scelte anche in base alla esperienza del chirurgo, spesso con l’utilizzo di appositi aghi su cui è montata la benderella di applicare. La durata dell’intervento può variare da mezz’ora a un’ora e la durata del ricovero può essere di pochi giorni. Quanto all’allattamento probabilmente si può continuare, ma dipende dai farmaci utilizzati.

Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.

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