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RISPOSTA DELL'ESPERTO

Herpes

Herpes labiale ricorrente nei bimbi

Mia figlia di 19 mesi ha l'herpers labiale almeno 1 volta al mese. Quando aveva 6 mesi circa le è venuto per la prima volta e poi ogni due mesi, ma da quando a compiuto 1 anno compare ogni mese. Il pediatra, visti gli esami del sangue e delle difese immunitarie mi ha detto che non c'è nulla di cui preoccuparmi. Ma io mi chiedo se è normale e se c’è qualche esame specifico per questo problema.

l'herpes labiale è un'infezione bengina e autolimitantesi. Significa che passa da sola, senza necessità di terapia. La frequenza degli episodi dipende da vari fattori: concomitanza di altre infezioni, come malattie respiratorie stagionali o difese immunitarie un poco più deboli. Entambe queste condizioni sono frequentissime nei più piccini. Va considerata anche l'entità del disturbo: quanto è estesa la zona interessata dalle vescicole e quanto da fastidio al bambino, alterando, ad esempio, l'alimentazione. In alcuni casi può essere necessaria una terapia sistemica con antivirali, che è efficace solo se iniziata entro 12-24 ore dall'esordio dell'episodio. Controllate con il vostro pediatra che i parametri di crescita siano normali, che lo stato generale del bambino sia regolare. Discutete poi con lui, alla luce di tutti questi dati, l'opportunità o meno di una cura antivirale sistemica oltre che terapia locale.

Fuoco di sant'Antonio: contagiosità

Ho un bambino di 21 mesi. La nonna ha il fuoco di sant'Antonio all'occhio: vorrei sapere se è contagioso e dopo quanto tempo posso farli reincontrare.

Il fuoco di sant'Antonio è provocato da una riattivazione del virus varicella-zoster. È contagioso solo per contatto diretto del liquido che fuoriesce dalle vescicole cutanee, non è contagioso per via aerea come la varicella. Quando le vesciole si sono trasformate tutte in croste, non più secernenti, la malattia non è più contagiosa.

Anticorpi anti Herpes virus nel neonato

Sono in gravidanza e dalle analisi non ho anticorpi IgM e IgG per herpes 1 e 2. Ora sto facendo attenzione durante la gravidanza ha non entrare in contatto con il virus. Volevo sapere: una volta nato il bambino, non avendo a sua volta gli anticorpi per quanto tempo devo stare attenta che non contragga il virus? Ho letto le conseguenze mortali nei neonati, e sono abbastanza preoccupata. Le sarei grata se mi dicesse fino a quando il neonato acquisisce la capacità di difendersi dal virus, leggo 28 giorni poi 3 mesi, se ci sono possibilità di cura, cioè com'è l'evoluzione delle conseguenze in base all'età del bambino?

Gli esami che si fanno in gravidanza, in particolare la cosiddetta "sierologia TORCH", di cui l'herpesvirus fa parte, hanno l'obiettivo di proteggere il feto dai danni di un'infezione contratta dalla madre durante la gravidanza oppure di procedere a un parto cesareo se la madre è portatrice di un'infezione attiva in sede genitale. Nel caso del virus herpes, che ha due sottogruppi, 1 e 2, l'infezione materna attiva in sede genitale controindica il parto vaginale, mentre l'infezione in sede mammaria controindica temporaneamente l'allattamento al seno. L'infezione attiva, che si tratti di un'infezione primaria o di una riattivazione di infezione pregressa, è evidente perché si formano delle lesioni vescicolari fastidiose, che spesso prudono e bruciano. Se lei non possiede gli anticorpi anti-herpes 1 e 2, significa che non ha mai contratto alcuna infezione da virus herpetico, tanto meglio per lei. Non trasmetterà, ovviamente, al suo bambino alcuna infezione da herpes virus, ma nemmeno anticorpi. Il suo timore che lui non sia protetto contro questo virus è forse eccessivo: l'infezione contratta per via "orizzontale", cioè dall'ambiente, è meno grave di quella "verticale", cioè contratta per via transplacentare dalla madre. Inoltre, è facilmente prevenibile se chi si occupa del neonato non ha lesioni herpetiche in fase attiva. Sono ben evidenti: vescicole pruriginose e urenti sulla cute. Chi è semplicemente portatore di herpes, ma in fase quiescente, non rischia di contagiarlo. Questo vale per tutte le altre malattie, virali e non: la madre può trasmettere al suo bimbo gli anticorpi protettivi solo per le malattie che lei stessa ha avuto. Comunque, anche il neonato è in grado di difendersi dalle infezioni, anche se il suo sistema immunitario è più lento e meno efficiente rispetto a un bambino più grande. Non c'è un'età spartiacque dopo la quale si sta più tranquilli. Sono le infezioni stesse che aiutano il sistema immunitario nella sua maturazione, che inizia alla nascita e si completa gradualmente durante la crescita. Più è piccino il malato, più è facile ricorrere a farmaci o ricoveri in ospedale per una guarigione.

Herpes: quali pericoli per i neonati

Dalle analisi della gravidanza sono negativa a IgG e IgM per HSV1 e 2, ora che il bimbo è nato, so che non ha a sua volta gli anticorpi per difendersi dal virus. La mia preoccupazione è per le persone che vengono in visita. Che conseguenze ha il virus su un neonato? Quant'è la percentuale di complicanze e fino a quanti mesi? Tutte le conseguenze mortali o di danni cerebrali che leggo collegati al l'herpes si riferiscono al parto o anche al neonato?

L'herpes è contagioso solo in fase attiva, con vescicole ben evidenti e fastidiose. Il tipo 2 è quello genitale, difficile che un ospite di casa lo trasmetta al neonato, basta usare asciugamani personali. Il tipo 1 è quello delle labbra, naso o comunque regione facciale, non passa inosservato. Riguardo alla pericolosità, è vero che lo è in modo particolare l'infezione trasmessa dalla madre al neonato al parto. Anche la trasmissione orizzontale non è piacevole, seppur meno grave, ma non è nemmeno così frequente da meritare preoccupazione. È comunque buona regola lavare le mani ed essere sani, prima di occuparsi di un neonato o anche di un bambino.

Marina Battaglioli

Pediatra e neonatologa

Specializzata in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996, dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, dove attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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