Fertilità maschile dopo chemio e radioterapia

DOMANDA

Mio marito ha finito a marzo la sua lotta contro il linfoma di Hodgkin e fortunatamente è guarito! Ha fatto 6 cicli di chemioterapia e 20 sedute di radioterapia. Ora stiamo pensando di avere un bambino,
abbiamo chiesto a vari esperti, ma ci hanno dato risposte diverse: chi dice di aspettare 6 mesi chi un anno e chi 2. Desideriamo avere delle risposte chiare e ci affidiamo alla vostra esperienza.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo

Molti farmaci chemioterapici usati per il linfoma sono in grado di dare sterilità transitoria nell’uomo, inducendo azospermia, cioè assenza di spermatozoi, in un 30-40% dei casi. La ripresa di questo danno transitorio può variare in base al farmaco o ai farmaci utilizzati, alla dose complessivamente usata e a una serie di caratteristiche personali, che possono indurre una riconquista più o meno veloce della situazione precedente, sempre che sia stata adeguatamente valutata. In un 20% dei casi, invece, la sterilità risulta definitiva. Ovviamente il danno chimico del farmaco si associa al danno da radiazioni, con conseguenze anch’esse variabili da soggetto a soggetto. È per questo che a molti uomini viene consigliato di fare un deposito del loro sperma (crioconservazione del seme) prima di fare queste terapie e, talvolta, alla coppia viene poi consigliato di ricorrere a tecniche di fecondazione assistita (utilizzando quel seme). Proprio tenendo conto di tutte queste variabili risulta difficile dare delle indicazioni precise sui tempi dopo i quali si può cercare una gravidanza, anche se la maggioranza degli oncologi indicano un periodo di due anni. A ciò va aggiunta anche la considerazione che la gravidanza non viene a comando, ma implica talora lunghi tempi di ricerca, e l’ulteriore considerazione che, comunque, il 15-20% delle coppie risulta sterilie, indipendentemente dall’avere o meno fatto chemio-radio-terapie.

Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.

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