Fertilità
Effetti della vulvodinia sulla fertilità
Sono una ragazza di 27 anni, il mese scorso dopo diversi esami prescritti dalla mia ginecologa, mi hanno diagnosticato un importante vulvodinia, sto curandomi con gel, ma senza grossi risultati, volevo però sapere se questo mio problema può darmi problemi per avere un figlio, in quanto con mio marito è un anno che ci proviamo ma senza nessun risultato.
La vulvodinia può essere causa di impossibilità al concepimento se è tale da impedire il rapporto sessuale intravaginale. Può negativamente influire anche nel caso in cui il dolore sia tale da rendere i rapporti completi talmente rari da diminuire così la probabilità di un incontro ovulo-spermatozoo. Se i rapporti avvengono in modo completo e regolare essa non è causa di infertilità. Resta però inteso che, se una gravidanza viene cercata sistematicamente da almeno un anno, con rapporti mirati soprattutto nei giorni centrali del ciclo, e non si ottiene risultato, è opportuno che la coppia si rivolga a un centro per la fecondazione assistita per gli opportuni consigli.
Influenza delle mestruazioni irregolari sulla fertilità futura
Sono una ragazza di 17 anni e non ho mai avuto rapporti sessuali; ho le mestruazioni da ormai 4 anni e sono molto complicate, non sono mai giuste, tardano pure di un mese quasi 2, i sintomi premestruali ci sono ma le mestruazioni non sempre. Il mio ritardo attuale è di 33 giorni, in questo periodo ho molto mal di pancia nella zona delle ovaie ma nessuna perdita di sangue. La mia preoccupazione più grande è: queste mestruazioni irregolari possono comportare in futuro la mia possibilità di avere dei figli?
A questa età le mestruazioni possono anche non essere ancora regolari perché non è ancora totalmente maturato il gioco ormonale che correla il sistema ipotalamo-ipofisi-ovaio. Molto spesso basta dare tempo al tempo, e nel giro di uno o due anni ancora le mestruazioni potrebbero assolutamente regolarizzarsi. Se ciò non avvenisse può convenire parlarne con il proprio medico e/o con un ginecologo, ad esempio in consultorio, per verificare se vi sia un razionale di tipo endocrinologico sottostante. A maggior ragione questo tipo di controllo si impone quando eventualmente avesse rapporti sessuali.
Fertilità, età e fumo
Ho 43 anni, tre gravidanze alle spalle di cui l'ultima 10 anni fa gemellare andata male a 14 settimane di gestazione. Da febbraio 2015 a oggi sono rimasta incinta altre 2 volte ma non arrivo alla sesta settimana. Non so cosa devo fare, il mio ginecologo mi ha detto che è la natura che fa il suo corso, d'altronde non sono più una ragazzina. Nel mio caso si può parlare di ovuli vecchi e quindi non più in grado, una volta fecondati, di andare avanti con il processo biologico? So che non sarà facile rimanere incinta nuovamente, io però lotto contro il tempo visto l'età. C'è qualcosa che posso fare? Il fumo incide sulla qualità degli ovuli?
L’età e il fumo incidono negativamente in modo notevole sulla qualità degli ovuli e sulla capacità fertile della donna. Ma di questi certamente l’elemento più importante è l’età, alla quale si accompagna tipicamente sia una riduzione drastica della fertilità, che avviene già dopo i 35 anni, che un aumento notevole della abortivita spontanea. Se il desiderio di gravidanza è notevole, l’unico atteggiamento razionale è quello di rivolgersi a un centro per la fecondazione assistita che potrà dare gli opportuni consigli ed effettuare gli opportuni esami preliminari.
Piaghetta sul collo dell'utero e fertilità
La scorsa settimana la ginecologa mi ha rilevato una piaghetta. Dato che cerco una gravidanza mi ha detto che è per questo motivo che non rimango incinta. Ho fatto la cura per 8 gg e non 10 perché mi è arrivato il ciclo. Io sapevo invece che semmai la piaghetta facilita la comparsa delle infezioni. Dato che non è grave, c'è la probabilità che sul pap test risulti un’infezione o flogosi?
Quella condizione che viene da alcuni definita “piaghetta” è una situazione normale del collo dell’utero, che in termini medici si definisce “ectopia”. Solitamente non è di nessun significato clinico negativo rispetto alla prospettiva di una gravidanza. Se sanguina dopo i rapporti o vi si sono sovrapposte evidenti infezioni, può essere utile un suo trattamento medico locale, mentre vanno assolutamente evitate le cosiddette bruciature, che sono ormai, per fortuna, passati di moda. Una infezione del collo uterino, se presente, può essere anche descritta dal citologo che esamina il Pap test, tenendo però presente che lo scopo primario del Pap test non è quello di scoprire o definire infezioni, ma di scoprire e definire alterazioni cellulari pre-tumorali o tumorali del collo dell’utero.
Esiti di annessite e fertilità
Ho 25 anni e dall’ecografia recente si sono evidenziati esiti di annessite a sinistra. Ero già venuta a conoscenza dell’annessite circa 2 anni fa. La ginecologa mi ha riferito che non dovrei avere problemi a rimanere incinta, ma si valuterà al momento. Ma io sono preoccupata. Desidero un suo parere.
Premesso che i segni ecografici di una possibile annessite sono ovviamente indiretti, è vero che questa pregressa infiammazione può determinare danni alla tuba o alle tube, per cui una gravidanza potrebbe risultare difficile o impossibile. Anche indagini più approfondite per verificare la pervietà tubarica non possono comunque garantire la possibilità di una gravidanza, poiché una tuba potrebbe essere più o meno pervia, ma danneggiata nella sua funzionalità. Penso quindi di poter concordare con le affermazioni della ginecologa, ricordando che se solo una prova sul campo può verificare la possibilità di una gravidanza, non va mai dimenticata la probabilità che possano esistere problemi anche nella controparte maschile.
Spirale non ormonale e infertilità
Sono una donna di 37 anni, non ho mai avuto figli ma vorrei averne. Purtroppo, per problemi di salute, devo fare una cura durante la quale non posso rimanere incinta per qualche mese. Fino ad oggi abbiamo usato il coito interrotto. Adesso però dobbiamo essere più sicuri per circa tre quattro mesi. Ho già preso la pillola in passato, ma quando l'ho interrotta non mi è tornato il ciclo per quasi un anno e vorrei evitare che ciò accadesse. Pensavo dunque alla spirale non ormonale. Vorrei sapere se, mettendola per un periodo breve, sono a rischio di infertilità (sono un po’ spaventata da quello che leggo sul web).
La spirale in realtà si correla solo raramente con problemi di sterilità secondaria, che è piuttosto legata a infezioni ascendenti dalla vagina, per cui è dimostrato che i pericoli veri con la spirale ci sono quando la donna ha partner multipli. In ogni caso, anche se temporaneamente, sarebbe da preferire la spirale al progestinico per una serie di ragioni biologiche, soprattutto perché le modificazioni del muco cervicale che essa induce riducono la probabilità di risalita di germi attraverso il canale cervicale. Forse, per breve periodo e se la necessità di impedire la gravidanza non fosse assoluta, potrebbe essere preso in considerazione anche il preservativo maschile o quello femminile. Per quanto riguarda la pillola usata nel passato, è abbastanza probabile che alla sua sospensione si fossero semplicemente evidenziati problemi ormonali che covavano e che la pillola copriva artificialmente come una scenografia. Peso? Stress? Condizione mestruale precedente ed altro ancora andavano/vanno presi in considerazione. Ciò che invece è più importante in un caso simile è quello dell’età, il cui procedere restringe sempre più le probabilità di gravidanza anche se tale probabilità non scompare. A ciò si assommano maggiori probabilità di patologie della gravidanza e di danni cromosomici al feto. Peraltro non è affatto detto che appena si cerca una gravidanza questa arrivi, a maggior ragione se questa fosse stata cercata nel passato senza risultato.
Effetto delle diete sulla fertilità
Mi hanno detto che se si fanno troppe diete diverse diminuisce la fertilità della donna: è vero?
Premesso che alle diete va comunque fatta attenzione perché devono essere equilibrate e non dissennate, come purtroppo si vede spesso dire e fare, non vi è relazione tra il provare molte diete e la fertilità. Ciò eccetto i casi in cui una dieta disequilibrata porti a una condizione di amenorrea (cioè di assenza del ciclo mestruale) con conseguente assenza della ovulazione. È per questo che le diete vanno sempre prescritte e consigliate da uno specialista del settore.
Ripercussioni dei disturbi alimentari su fertilità e salute
Da quasi un anno non ho più il ciclo mestruale, purtroppo per problemi legati a disturbi alimentari e bulimia. Come potrei fare per farlo tornare? Avrò dei problemi in futuro per quanto riguarda la fertilità e la salute in generale?
Il problema della bulimia e della anoressia e quello dei loro riflessi sulla funzionalità dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio sono situazioni decisamente ingravescenti, anche se alcuni miti, come quelli della ricerca della figura eterea femminile, si vanno affievolendo nell’ideale femminile degli ultimi anni. Si tratta in ogni caso di patologie gravi, per le quali non basta un trattamento dietetico qualunque, ma occorre una terapia complessiva di tipo endocrinologico, psichiatrico, ginecologico, dietoterapeutico, spesso di lunghissimo periodo. Talora fare tornare il ciclo è possibile, talaltra risulta impossibile. In ogni caso i possibili danni sulla funzionalità del sistema riproduttivo possono essere notevoli e tali da impedire la fertilità, in particolare nell’atteggiamento anoressico. Olte all’aspetto riproduttivo, vi possono essere problemi di altro tipo, ad esempio sull’osso. Perciò l’invito in questi casi è quello di non demordere.
Effetti di anestesie e radiazioni sulla fertilità
Nel corso della mia vita ho dovuto fare svariati interventi chirurgici con relativi esami (dentalscan e ortopanoramiche). Gli interventi (all'incirca 15) sono stati eseguiti tutti in anestesia totale. La mia domanda è: anestesie e radiazioni varie possono avermi causato problemi di infertilità?
Gli esami citati forniscono dosi molto basse di radiazione ed è difficile immaginare che possano interferire con la fertilità di una donna, tenuto conto anche che le moderne apparecchiature danno pochissima o nulla dispersione agli organi non direttamente irradiati. Anche le moderne anestesie generali non sono in grado di influenzare negativamente la fertilità.
Esami per valutare la fertilità a 45 anni
Quali esami devo fare per vedere se a 45 anni sono ancora fertile? Ho avuto due gravidanze 20 anni e 13 anni fa naturalmente e senza nessun problema; ho utero antiverso flesso con fibramotosi del viscere, normali echi endometriali di 15 mm di spessore, ovaie normali con aspetto microcistico. Vorrei tantissimo un altro figlio, ma solo se viene in concepimento naturale.
I dati della letteratura dicono in modo molto chiaro che la fertilità naturale dopo i 45 anni è quasi impossibile per una serie complessa di ragioni. È per questo razionale che anche i centri di fecondazione assistita rinunciano solitamente alle pratiche di fecondazione artificiale già dai 40 anni. Per verificare comunque se esista una residua possibilità teorica di fertilità occorre fare qualche dosaggio ormonale sul sangue, come l’ormone antimulleriano (AMH), l’FSH e l’LH nei primi giorni del ciclo, il progesterone (P) nella seconda metà del ciclo. Detto questo, va anche ricordato che gli ormoni potrebbero essere apparentemente normali, ma che la funzionalità complessiva del sofisticato sistema che presiede alla fecondità di una donna e di una coppia potrebbe non essere perfetta. Dobbiamo infatti tener presente che, per quanti progressi siano stati fatti, noi conosciamo solo una modesta parte di tutti questi delicati meccanismi.
Fertilità a 45 anni
Qual è la percentuale di fertilità a 45 anni?
la fertilità a 45 anni è molto modesta, non oltre il 5 per cento. Alcune ricerche addirittura escludono la possibilità di gravidanza in modo assoluto dopo questa età.
Effetti delle parodontiti sulla fertilità femminile
Io e mio marito sposati da 3 anni stiamo cercando da marzo 2012 una gravidanza, la mia ginecologa ci ha fatto fare tutti gli esami completi ed è risultato tutto ok... sto prendendo acido folico anche per aiutare il concepimento... però il mio pensiero è: il dentista mi ha diagnosticato la parodontite e la mia paura è che non riesco ad avere una gravidanza proprio per questo motivo! Lei cosa ne pensa?
Le cause di un mancato concepimento possono essere moltissime, di origine maschile, femminile, mista o sconosciuta. Tra queste ci sono certamente anche le infezioni a livello degli organi pelvici, in particolare a livello delle tube uterine. Non vi sono invece dimostrazioni che le parodontopatie possano influenzare il fenomeno della fertilità. Se una gravidanza viene cercata sistematicamente da almeno un anno, con rapporti mirati soprattutto nei giorni centrali del ciclo, e non si ottiene risultato, è opportuno che la coppia si rivolga a un centro per la fecondazione assistita per gli opportuni consigli.
Isoflavoni di soia e fertilità femminile
Vorrei sapere se è vero che gli isoflavoni di soia, assunti nella quantità di 80 mg al giorno per rinvigorire il seno (e non per contrastare i sintomi della menopausa) essendo ormoni estrogeno simili possono indurre ovulazione o compromettere la fertilità nelle donne.
Per quanto si sa gli isoflavoni di soia, che sono sostanze estrogeno simili ad attività estrogenica debole, non inducono l’ovulazione né compromettono la fertilità femminile. Servono invece per combattere alcuni problemi della menopausa, come le vampate di calore, anche se la loro attività è piuttosto scarsa e talvolta non superiore al placebo. Non sembra invece che abbiano effetto benefico verso l’osteoporosi. Per quanto riguarda una possibile azione sul seno, non vi sono studi che ne dimostrino l’efficacia.
Fertilità dopo raschiamento
Ho quasi 28 anni e l’anno scorso ad agosto sono rimasta incinta. Poi purtroppo per colpa di una ammniocentisi ho perso il bambino al 4° mese e mi hanno fatto un raschiamento. A febbraio sono stata dal dottore lui mi ha detto che è tutto a posto e, da quel momento, ho iniziato a riprovarci, ma da 4 mesi la gravidanza non arriva e ho il ciclo ogni 30 giorni: l’aborto e il raschiamento possono aver compromesso la fertilità?
I dati della letteratura e dell’esperienza confermano il fatto che una revisione della cavità uterina post-aborto non dovrebbe influenzare la fertilità futura, se non in casi del tutto particolari (per esempio nel caso di infezioni post-abortive). Va però considerato che restare gravida per la donna è un gioco di probabilità nel quale entrano molti fattori, non tutti conosciuti nonostante il grande progresso delle conoscenze in questo ambito. Quattro mesi di ricerca di una gravidanza sono pochi, talvolta il gioco delle probabilità ha bisogno di tempi più lunghi. Ovviamente se la ricerca sistematica e corretta della gravidanza si protraesse senza risultato per un anno, il consiglio diventa quello di rivolgersi ad un centro per la fecondazione assistita.
Sospensione della pillola e fertilità a 55 anni
A marzo compirò 55 anni. Ho assunto la pillola anticoncezionale fino novembre mese in cui ho avuto il ciclo alla sospensione. Poi non ho più ripreso la pillola sotto consiglio della ginecologa, in virtù dell'età e di problemi di ipertensione e inoltre perché, secondo lei, io sarei già in menopausa. Quello di novembre in effetti è stato l'ultimo ciclo. Ho avuto rapporti protetti con profilattico, ma ho sempre il terrore di rimanere incinta e quindi non vivo, in questo periodo, una sessualità serena. Alla luce di quanto sopra esiste tale possibilita?
All’età di 55 anni è certamente difficile restare incinta naturalmente (cioè senza l’intervento di tecniche di fecondazione assistita, che pure danno risultati scadenti a questa età), anche se le mestruazioni fossero regolari, e ciò per una serie di ragioni ormonali. Detto questo l’unico modo per verificare la presenza di una menopausa è il dosaggio ematico dell’FSH e dell’LH, al di là di alcuni sintomi soggettivi tipici, che però in alcuni casi possono mancare. FSH ed LH sono gli ormoni ipofisari che comandano l’ovaio a funzionare inducendolo ad ovulare; un loro livello elevato è correlabile con la mancata risposta dell’ovaio (cioè non ovulazione) tipica della menopausa.
Candida albicans e krusei e fertilità
Io e mio marito stiamo cercando da diverso tempo una gravidanza. Le infezioni da Candida krusei e albicans incidono sulla fertilità? Inoltre può segnalarmi qualcosa di efficace su dolore, bruciori e prurito durante i rapporti?
La Candida albicans e la Candida krusei sono tra le forme più comuni di candida responsabili di infezioni vulvovaginali. La diagnosi viene posta prelevando delle secrezioni vaginali e seminandole su appositi terreni di coltura in laboratorio, oppure semplicemente osservando il materiale vaginale fresco con il microscopio, meglio se con un microscopio a contrasto di fase. I segni della presenza di questa infezione sono classici: prurito, bruciore, perdite bianche dense, talora simili a latte cagliato, ma anche gonfiore ai genitali esterni e dolore ai rapporti. Per fortuna le specie candida non sono pericolose e non influenzano la fertilità della donna. La terapia si fa solitamente con un gruppo limitato di farmaci azolici, sia localmente sia per via generale. In questo ambito vi può essere una differenza tra la Candida albicans e la krusei che risulta a volte meno sensibile alla terapia. Pur non considerandosi la candidosi una vera e propria malattia a trasmissione sessuale è pur sempre utile una contemporanea terapia anche del partner per evitare eventuali "ping pong".
Pillola e fertilità
Avendo preso la pillola per 19 anni senza interruzioni e ora volendo un figlio, volevo sapere quanto tempo passerà prima che sia di nuovo "normale " e fertile.
La pillola, anche usata per lungo periodo, non condiziona di per se la fertilità successiva. Il problema può essere legato invece a patologie sottostanti, che la pillola non lascia evidenziare (pensiamo per esempio alla micropolicistosi ovarica), oppure al progredire dell'età cui consegue una diminuzione della fertilità.
Fertilità del iquido prespermatico
Volevo sapere se il liquido prespermatico può essere ingravidante oppure no, anche per conoscere che rischi si corrono a non usare il preservativo considerando che lei prende la pillola e che in ogni caso non intenderei eiaculare all'interno.
Se una donna prende la pillola il suo rischio di gravidanza con una eiaculazione completa in vagina è pressoché nullo (se non vomita, non ha diarrea, non assume farmaci che ne inibiscono l'assorbimento). Il coito interrotto diviene dunque una precauzione aggiuntiva. Le secrezioni che precedono l'eiaculazione sono prodotte dalla ghiandola di Cowper e possono contenere qualche spermatozoo, ma solitamente in quantità tale da non rendere possibile comunque una gravidanza.
Gravidanza e fertilità
Ho 30 anni, e io e mio marito siamo alla ricerca del primo figlio. Ho preso la pillola per due anni. Ho smesso a giugno e da lì in poi abbiamo avuto rapporti non protetti più o meno mirati. Ho fatto una visita di controllo ad agosto che mi ha confermato che è tutto a posto e ho iniziato a prendere anche l’acido folico. Inoltre ci consigliava di avere rapporti tra il 10° e il 15° dopo il mio ciclo. A oggi ancora nulla. Dobbiamo iniziare a preoccuparci e fare altri controlli? Aggiungo che mio marito ha assunto saltuariamente cocaina per 3 anni. Ora il problema è risolto da più anni, ma ho letto che l’uso di queste sostanze può portare infertilità… sono preoccupata.
Il consiglio di assumere acido folico già da almeno due-tre mesi prima di cominciare una gravidanza è decisamente corretto, perché tende a ridurre la probabilità di difetti del tubo neurale (spina bifida, mienomeningocele, anencefalia) nel neonato. Se poi la gravidanza viene con un certo ritardo, non succede nulla. L'acido folico è una vitamina del gruppo B che può essere assunta per lunghi periodi senza rischio alcuno. Per quanto riguarda la ricerca della gravidanza, conviene lasciare che il gioco delle probabilità lavori per almeno 6-12 mesi. Se a quel punto una gravidanza non viene, sarà opportuno parlare con un ginecologo, che eventualmente indirizzerà la coppia a un centro specialistico. Rispetto al pregresso uso di cocaina, se sono passati più di tre-sei mesi sembra che i rischi siano del tutto modesti, anche se non si possono mai escludere. Dipende dalla pregressa durata di uso, dalle quantità utilizzate, dalla sensibilità individuale a uno stimolo negativo come la droga, e da altri fattori. La letteratura descrive riduzione della libido, possibili anomalie degli spermatozoi con aumento della probabilità di aborto, possibile sterilità. Ma, ripeto, se l'uso è lontano nel tempo questi rischi sono scarsi.
Fertilità durante le mestruazioni
Durante le mestruazioni, è possibile rimanere incinta? Ieri, il 5 novembre, ho avuto un rapporto completo non protetto, al mattino mi erano arrivate le mestruazioni. Il mese scorso mi erano arrivate il giorno 11. Potrei rimanere incinta? Quando riprende il mio prossimo periodo fertile gli spermatozoi possono essere ancora vivi? Ho sentito dire che vivono 4 giorni o anche più.
La probabilità di restare gravida in periodo mestruale è molto bassa, ma non va mai esclusa; è decisamente rara, ma descritta in letteratura. In quanto agli spermatozoi questi muoiono velocemente se non sono in un ambiente protetto (cavità uterina e tube). Al prossimo ciclo quelli del rapporto a cui lei fa riferimento non ci saranno più.