Farmaci contro il mal di gola: come usarli al meglio

Come tutti i farmaci, anche quelli utili in caso di mal di gola devono essere usati correttamente per trarne i massimi vantaggi senza correre rischi.

Nella stragrande maggioranza dei casi, il comune mal di gola può essere facilmente gestito con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) ad azione locale, generalmente disponibili sotto forma di pastiglie da sciogliere lentamente in bocca o di spray orali. Si tratta di preparati sicuri, efficaci, facili da usare e sempre reperibili in qualunque farmacia al momento del bisogno. Ma pur sempre di farmaci si tratta e, come tali, richiedono il rispetto di alcune regole d'impiego per ottenere i benefici desiderati evitando inconvenienti.

Farmaci ad azione locale: quando, come e perché

In caso di mal di gola i preparati di riferimento sono quelli locali, in particolare compresse da sciogliere in bocca o spray. Tra questi, le pastiglie a base di flurbiprofene, ketoprofene o naprossene si sono dimostrate particolarmente efficaci contro tutti i principali sintomi del mal di gola, ossia bruciore, dolore e gonfiore delle mucose, difficoltà a deglutire e fastidio a parlare.

Il sollievo che riescono a determinare è rapido e più duraturo rispetto agli antisettici (altra categoria di prodotti ad azione locale che possono essere assunti contro il mal di gola), iniziando a manifestarsi in meno di un quarto d'ora e persistendo per le 6 ore successive. Per ottenere questo effetto è importante lasciar sciogliere lentamente in bocca la pastiglia, senza masticarla, per dar modo al principio attivo di esercitare la massima azione prevista per il dosaggio assunto. Per la stessa ragione, una volta sciolta completamente la compressa, si dovrebbe evitare di bere o mangiare per almeno mezz'ora.

Il secondo FANS va preso ad almeno 3 ore di distanza

Anche se generalmente gradevoli nel gusto e dall'aspetto invitante, va ricordato che tutte le compresse contro il mal di gola sono farmaci e non caramelle. Quindi, non se ne devono assumere 2 o 3 per volta, né a distanza ravvicinata, ma è bene rispettare sempre i dosaggi riportati sul foglietto illustrativo inserito nelle confezioni. Per le pastiglie a base di flurbiprofene, per esempio, il dosaggio previsto è di una sola compressa da 8,75 mg ogni 3-6 ore, in base all'entità dei sintomi presenti, senza mai superare le 8 unità nell'arco di 24 ore. Per gli spray la frequenza di utilizzo raccomandata può essere anche più bassa, per cui è sempre meglio controllare sul foglietto illustrativo prima di iniziare il trattamento.

Un altro accorgimento importante è limitare l’assunzione di più farmaci differenti contemporaneamente. Quindi, per esempio, se oltre al mal di gola c'è anche la febbre l'atteggiamento più corretto è stabilire qual è la manifestazione principale su cui focalizzare la cura.

Se il mal di gola è molto intenso e la temperatura aumentata solo di pochi decimi di grado, è indicato il ricorso a pastiglie o spray a base di flurbiprofene, ketoprofene o naprossene; al contrario, se la febbre è alta e il mal di gola lieve, è più ragionevole assumere un antinfiammatorio/antipiretico sistemico, come compresse o granulati effervescenti a base di ibuprofene, acido acetilsalicilico o paracetamolo.

Nei casi più sfortunati in cui sia il mal di gola sia la febbre sono importanti e richiedono un trattamento farmacologico, va ricordato di lasciar trascorrere un po' di tempo tra l'assunzione dei farmaci necessari: per esempio, tra una pastiglia a base di flurbiprofene, ketoprofene o naprossene e una dose di antinfiammatorio/antipiretico sistemico devono passare almeno 4 ore.

Di qualunque tipo di mal gola si tratti deve, invece, essere sempre evitato il ricorso spontaneo agli antibiotici, dal momento che non sono quasi mai necessari (neanche nei pochi casi in cui il disturbo è causato da un'infezione batterica) e spesso sono associati a ben noti fastidi gastroenterici, riduzione delle difese immunitarie e rischio di promuovere lo sviluppo di antibioticoresistenza. Se serviranno, dopo 3-4 giorni di terapia antinfiammatoria non risolutiva, sarà il medico a prescriverli.

Un aspetto non secondario da considerare per scegliere il rimedio appropriato riguarda l'età. I citati spray e pastiglie, infatti, possono essere assunti da adulti e ragazzi con più di 12 anni, ma non dai bambini, mentre l'acido acetilsalicilico è indicato a partire dai 16 anni e non va mai dato prima di questa età. Al contrario, contro febbre e malattie da raffreddamento dei bambini è consentito l'uso di ibuprofene oppure di paracetamolo (quest'ultimo caratterizzato, però, da un modestissimo effetto antinfiammatorio) e, a partire dai 6 anni, pastiglie a base di antisettici, per un trattamento locale del mal di gola.

In tutti i casi, va ricordato che i dosaggi dei farmaci da somministrare ai bambini sono differenti da quelli indicati per gli adulti e vanno calcolati in base al peso, oltre che in base all'età: tutte informazioni di norma riportate sul foglietto illustrativo, da verificare con l'aiuto del medico o del farmacista in caso di incertezze a riguardo.

Quando serve l'opinione del medico

Il mal di gola può essere molto fastidioso, ma nella maggioranza dei casi può essere gestito in autonomia, senza timori né rischi. L'intervento del medico diventa necessario quando il bruciore, il dolore e il gonfiore a livello della faringe si associano a significative difficoltà respiratorie, sono così intensi da rendere difficile deglutire o addormentarsi oppure non migliorano dopo 2-3 giorni di terapia antinfiammatoria locale e il rispetto di accorgimenti pratici come bere spesso, evitare sbalzi di temperatura e colpi d'aria, soggiornare in stanze confortevoli e ben umidificate.

Altri tipi di mal di gola che è bene sottoporre all'attenzione del medico sono quelli associati a febbre alta non efficacemente attenuata dall'antipiretico oppure con presenza di placche biancastre sul fondo del cavo orale (indicative di una possibile infezione batterica), nonché quelli acuti che interessano bambini molto piccoli e quelli cronici o ricorrenti di cui possono soffrire i fumatori, le persone anziane (soprattutto se affette da patologie respiratorie o cardiovascolari croniche oppure diabete) o chi presenta malattia da reflusso gastroesofageo non controllata dalla terapia con antiacidi. In tutti questi casi, infatti, il trattamento con FANS potrebbe non essere opportuno e deve essere il medico a stabilire come procedere.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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