Estrazione di un dente: antibiotico sì o no?

DOMANDA

Vorrei sapere, per cortesia, cosa e come poter assumere in alternativa al solito antibiotico in vista dell'estrazione di un dente incapsulato oltre venti anni fa e che inizia a dar segnali di infiammazione? Aggiungo che non può essere sostituito, ma occorre fare il classico "ponte".

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Maurizio Pedone, Odontoiatra

Questa domanda mi viene posta di frequente, e mi da l’occasione di poter provare a chiarire un punto fondamentale del rapporto medico-paziente. La scelta, la prescrizione, e se del caso la somministrazione di farmaci o altri principi attivi, è specifico compito del curante. Sulla base a informazioni raccolte con l’anamnesi dal paziente, supportate da esami clinici e strumentali (es. radiografie endorali, panoramiche o TAC per i casi più complessi), il curante pone una diagnosi e formula un piano di cura che propone e quindi discute col paziente. Se per la corretta esecuzione del piano di trattamento si ritengono utili alcuni ausilii farmacologici il curante, verificato col paziente, ed eventualmente con altri specialisti che lo hanno già in cura per altre patologie, che non vi siano controindicazioni alla loro somministrazione, prescrive i detti farmaci. Questi dovranno essere assunti sotto controllo per valutare i loro effetti positivi (efficacia sulla patologia) o negativi ( effetti collaterali indesiderati o inefficacia). Prescriversi da soli i farmaci con obbligo di ricetta, o il copiare terapie prescritte ad altri per patologie che vengono magari erroneamente considerate similari, sono comportamenti frequenti e generalmente privi di effetti positivi, soprattutto su patologie che spesso mettono in difficoltà gli stessi specialisti in fase diagnostica. Si corre inoltre il rischio di subire gli effetti negativi dei farmaci senza neppure bilanciarli con i benefici dati da una loro corretta scelta. Nel caso specifico della domanda posta dalla Lettrice, in molti casi addirittura non si somministrano antibiotici per estrazioni, lasciando alla toeletta chirugica ed al successivo drenaggio naturale dall’alveolo post-estrattivo il compito di allontanare foci infettivi. Invece, in presenza di patologie cardiocircolatorie, diabetici, in trapiantati o in pazienti comunque immunodepressi, si rende necessario attuare una antibioticoterapia per prevenire la diffusione di infezioni. Non posso quindi che sconsigliare il fai-da-te e consigliare di affidarsi con serenità ai professionisti della salute.

Maurizio Pedone
Odontoiatra
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1985 con 110 e lode presso l’Università degli Studi di Firenze, consegue poi la specializzazione in Odontostomatologia e protesi dentale nel 1992 presso l'Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con il massimo dei voti. Dal 1985 al 1999 è Ufficiale Medico presso l'Aeronautica Militare. Dal 1986 opera come libero professionista presso varie strutture site in Milano, Varese e provincia e dal 1988 nel suo studio che, oggi, è fornito di sei unità operative, una unità di sterilizzazione avanzata, radiologia digitale, 2 laser e tutte le attrezzature indispensabili a fornire prestazioni d'avanguardia, soprattutto nel campo dell'implantoprotesi. Lo studio si avvale della collaborazione di diversi specialisti nelle varie branche dell'odontoiatria, in modo da fornire un ventaglio completo di prestazioni: igiene orale e profilassi, conservativa ed endodonzia, protesi su denti naturali, implantoprotesi. Ha al suo attivo oltre 10.000 impianti inseriti. Dal 2007 è Amministratore unico di Amicodentista srl.

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