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Depressione o malumore passeggero?

9 Ottobre 2019
Capita a tutti ogni tanto di sentirsi giù di corda, ma quando la tristezza dura troppo a lungo è meglio chiedere aiuto.
Tempo di lettura: 3 minuti

Capita a tutti ogni tanto di sentirsi giù di corda, ma quando la tristezza dura troppo a lungo è meglio chiedere aiuto.

Temporanei momenti di tristezza capitano a tutti. Ci si sente un po’ stanchi, soli, privi di interessi o non compresi. Ma a volte questa sensazione di sconforto può essere l’avvisaglia di un “buio” che può durare a lungo e sfociare in una vera e propria depressione.

Ma come si fa a capirlo? Di sicuro il dubbio di trovarsi davanti a qualcosa di più serio deve sorgere quando l’umore depresso non è occasionale e di breve durata, ma tende a durare nel tempo e a peggiorare.

Dalla tristezza alla depressione

Se la tristezza è una fisiologica e temporanea risposta della nostra mente a qualcosa che non va come vorremmo, la depressione è una malattia in cui si modifica il modo di percepire se stessi e il mondo circostante, e che può manifestarsi anche in apparente assenza di motivi scatenanti ben identificabili, come può essere un lutto o la perdita del lavoro.

Chi è depresso avverte un senso di noia continuo, non riesce a provare interesse per le normali attività, si sente inadeguato nello svolgimento del lavoro abituale. Problemi che prima si affrontavano senza particolari difficoltà, appaiono impossibili da risolvere; si perde interesse per la vita sociale e ci si sente aridi e vuoti, anche verso i propri familiari.

I segnali spia

Secondo il DSM-5 (il Manuale statistico diagnostico dell’American Psychiatric Association) per parlare di vera depressione è necessario che siano presenti cinque o più sintomi allo stesso tempo, di cui almeno uno costituito da umore depresso o perdita di interesse/piacere nelle usuali attività della vita quotidiana. I disturbi non devono essere passeggeri, ma durare almeno due settimane ed essere presenti per buona parte del giorno.

I sintomi che possono accompagnare l’umore depresso o la perdita di interesse o piacere per quello che si fa sono numerosi. Si va dalla perdita di peso, senza essersi messi a dieta, al suo significativo aumento; dall’insonnia all’ipersonnia; dall’agitazione al rallentamento fisico e mentale. Altri possibili campanelli d’allarme sono:

  • sentimenti di autosvalutazione
  • difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni
  • pensieri ricorrenti di morte o addirittura di suicidio.

Quando una persona è depressa non basta un semplice sforzo di volontà per stare meglio, altrimenti non si tratterebbe di una malattia e non sarebbero necessarie cure mirate per venirne fuori.

La depressione comporta vere e proprie alterazioni nel funzionamento del nostro sistema nervoso centrale, producendo modificazioni emotive, comportamentali e somatiche che sfuggono al controllo della volontà.

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