"Dente del giudizio, una panoramica su utilità e cure"
Il dente del giudizio si può curare? Può essere utilizzato per un autotrapianto? Ed è vero che è ricco di cellule staminali?
La domanda offre l'occasione di parlare del dente del giudizio, argomento certamente importante. Qualora capitasse l’occasione di frequentare una pinacoteca con quadri, diciamo del 400, e di osservare i volti dei personaggi ci si accorgerà che molti hanno dei musi lupini ben evidenti. Al contrario, ai giorni nostri abbiamo dei bei faccini piatti. La tendenza all’appiattimento del volto ha avuto, sul dente del giudizio, conseguenze importanti. Questo dente, che si presenta in scena grossomodo al diciottesimo anno d'età, semplicemente non trova più spazio per uscire, causando vari e importanti problemi che ne consigliano pressoché sempre l’estrazione. Quanto alle domande specifiche: sì, è possibile curarlo, ma a causa di quanto sopra e delle sue conseguenze, risulta difficilissimo tenerlo pulito, la carie recidiva rapidamente, non serve o quasi nella masticazione anzi spesso è causa di errori della stessa. Teoricamente può essere usato pr l'autotrapianto, ma questa tecnica è ormai quasi scomparsa (e dovrebbe scomparire del tutto) sostituita dalla implantologia. È vero che la polpa del dente del giudizio sano contiene cellule staminali adulte, come qualsiasi altro dente però; tuttavia queste non hanno, al momento, utilizzo pratico; la loro conservazione in banche criogeniche è costosa e non esente dal generare dubbi di “facile affarismo” sulle stesse. Le stesse cellule possono, se c’è bisogno, essere ricavate in altro modo, per esempio dal midollo.
Ha risposto Pedone Maurizio