Come disabituare i bimbi al seno materno di notte

DOMANDA

Buongiorno mia figla di 14 mesi ha sempre dormito molto poco, non ha mai voluto il ciuccio e nemmeno il biberon. L'ho allattata io e ancora adesso, nonostante sia svezzata, richiede molto il seno (penso sia diventata una coccola). Di giorno si fa il suo riposino,ma di notte è un incubo. Si addormenta attaccata al seno, guai a metterla nel suo lettino ancora sveglia. Dorme per circa 2/3 ore di filata ma dopo se non si attacca al seno cominciano i problemi. Per la disperazione me la metto nel lettone ma anche così si risveglia a tutte le ore pretendendo di ciucciare e fa così fino al mattino. Cosa possiamo fare?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

Alcuni bambini fanno più fatica di altri ad acquisire un sonno continuato notturno, persistono a svegliarsi spesso, anche ogni ora, e a richiedere il contatto con il genitore. Chi è stato allattato al seno chiede di continuare a farlo, ma si svegliano anche quelli allattati al biberon. I consigli al riguardo sono molteplici e di svariata natura. Mediamente prevalgono le linee che consigliano fermezza e determinazione nel ricacciare il piccolo intruso nel suo letto e abituarlo ad addormentarsi da solo. In realtà, la risposta non è una sola: molto dipende dalle percezione che i genitori hanno di questa difficoltà nel sonno e da quanto soffrono della mancanza di sonno a loro volta. Mi pare che nel caso vostro siate abbastanza esasperati. La fermezza potrebbe dunque aiutarvi. Non significa lasciare il piccolo da solo a piangere nel suo lettino, ma accompagnarlo gradualmente. Stabilite un rituale, alla sera, che precede la nanna. Un bagnetto, giochi rilassanti, la cena, la favola della buona notte, una ninna nanna, con la mamma o il papà presenti nella stanza, che parlano e confortano il piccolo, ma che non necessariamente lo prendono in braccio. Similmente, ogni risveglio, ripetere un comportamento simile: presenza e parole di conforto, provando a prenderlo un braccio e ad offrirgli il seno il meno possibile. La risposta del vostro bambino non è prevedibile: può darsi che protesti vigorosamente con pianti anche prolungati. Se non gli date la sensazione di abbandono, ma di accompagnarlo verso una maggiore autonomia, prima o poi ci riuscirete. Metterlo nel lettone è giusto solo se sia mamma sia papà lo desiderano e lo vivono bene. Se vi sembra che, non solo non serva a nulla, ma vi esasperi ancora di più, non fatelo. Ogni passaggio verso l’autonomia e il distacco dalla madre può essere faticoso, ma è necessario: se il bambino non lo fa da solo, va aiutato. L’alternativa è l’attesa: prima o poi tutti imparano a dormire da soli nel loro lettino: quando, però, nessuno può dirlo.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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