Che fare quando la pubertà ritarda

DOMANDA

Ieri dopo visita pediatrica di mio figlio di 13 anni, la dottoressa mi ha detto che bisogna controllare la crescita (è alto 147 cm e pesa 36 kg) perché non mostra chiari segni di pubertà. Consideri che io ho sviluppato a 15 anni e il padre a 14 e mezzo circa. Il padre è alto 186 cm e io 162. È allarmante?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

Si parla di pubertà ritardata quando non ci sono segni di avvio di sviluppo dopo i 14 anni nei maschi e 13 nelle femmine. La famigliarità è importante: se anche i genitori o uno dei due ha avuto tardi il suo sviluppo è più probabile che anche il figlio si sviluppi più tardi. Il suo ragazzo non sembra ancora aver avuto l'accelerazione di crescita che lo accompagna o precede, e sia lei che il papà avete avuto il vostro sviluppo puberale un po' più tardi della media. Non c'è da allarmarsi ma, come le ha suggerito il pediatra, si deve controllare la crescita e la comparsa di segni di sviluppo nei prossimi mesi. I segni sono: ingrandimento dei testicoli e del pene, pigmentazione dello scroto, peluria pubica e ascellare, comparsa di sudorazione dall'odore acre, aumento della velocità di crescita. L'acne non è obbligatoria, anche se qualche "brufoletto" viene a tutti, o quasi. Se non compare nessun segno a 14 anni è giusto fare degli accertamenti ormonali e dei test di stimolazione. Rimanga solo in contatto col pediatra, non farei altro per adesso.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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