Bimbi e pericoli del fumo passivo

DOMANDA

Il mio bimbo più grande (di 3 anni 1/2) vuole spesso andare dai nonni che abitano sotto di noi. Mia madre è una incallita fumatrice, pur non fumando con lui presente e pur assicurandomi che nel momento in cui il bimbo è con lei non ci sia odore di fumo, il bambino torna sempre in casa con i capelli odoranti di fumo. Chiedevo se esiste una diagnosi preventiva che si può fare per verificare che queste particelle inpercettibili non abbiano fatto "danni". Il bambino comunque sta bene e ha solo tosse stagionale.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

Non esistono esami specifici per capire se ci sono stati danni da fumo passivo, anche perché i danni non sono qualcosa di selezionato, ma un globale aumento del rischio di sviluppare molte e gravi malattie, se l'esposizione al fumo passivo è protratta nel tempo. Provi a ricordare a sua madre che i bambini sono più suscettibili degli adulti e degli anziani ai danni da fumo, perché sono in crescita e perché la loro aspettativa di vita è, per ovvi motivi, maggiore. Arieggiare gli ambienti non è sufficiente a eliminare ogni residuo di fumo, come dimostrano i capelli del bambino che odorano di fumo. In particolare, in alcuni ambienti il fumo persiste di più: se ci sono stoffe o tendaggi le particelle rimangono nell'ambiente più a lungo rispetto a superfici lisce e in materiali non assorbenti; il fumo se ne va prima da un bagno o da una cucina, che non in sala o in camera da letto. Dovrebbe convincere la nonna, se proprio non vuol saperne di smettere, almeno di fumare in una stanza della casa dove il nipotino non entri mai.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

Articoli correlati

Pubblicità

Gli articoli più letti

I servizi per te
Farmaci a domicilio
Prenota una visita