Attività fisica e riduzione della pressione arteriosa

DOMANDA

Ho 43 anni e regolarmente (almeno una volta la settimana) partecipo a gare podistiche non competitive. Mi è stato detto che durante attività fisica prolungata e intensa la pressione del sangue diminuisce. Mi conferma che è vero? E se è così, entro quali limiti dovrebbe rimanere?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Claudio Panciroli, Cardiologo

Durante lo sforzo la pressione arteriosa aumenta con limiti fisiologici (220 di PA sistolica meno l'età), dopo l'attività fisica, se la persona è allenata la PA scende a valori nella norma circa 120/80. L'allenamento, invece, se fatto con criteri di buon senso, mantiene bassa la PA con valori sempre nella norma, ma mai crea ipotensione (sotto i 100 mmHg di sistolica e 60 di diastolica); l'attività fisica moderata e continuativa è sempre utile per mantersi in forma con PA controllata.

Claudio Panciroli
Cardiologo
Dal 1985 esercita la professione presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, in USS Interdipartimentale di Emodinamica di cui è responsabile e in USC di Cardiologia e, privatamente, in ambulatorio.
Laureato e specializzato presso l’Università degli studi di Pavia, dal 1996 si occupa principalmente di emodinamica e dal 2001 anche di interventistica coronarica.
Ha frequentato negli anni, per studio, i seguenti reparti ospedalieri: CNR Fisiologia Clinica di Pisa, Centro Medico di Montescano, Cardiologia di Trieste, Centro Trapianti di Milano Niguarda Cardiologia, l’emodinamica di Cittadella (PD), l’emodinamica di Legnano, l’emodinamica di Pavia (consecutivamente per 5 anni in comando periodico), l’emodinamica HSR Milano occupandosi di Angina di Prinzmetal ed aritmie ischemiche, scompenso cardiaco, sindromi coronariche acute, IMA.
Ha ricoperto diversi incarichi pubblici, tra i quali: Ufficiale Medico con incarico di Dirigente del Servizio Sanitario, Direttore sanitario provinciale CRI Lodi, VicePresidente CRI Lodi, Presidente Lega Navale Italiana sez. Lodi, Insegnante scuola infermieri AO Lodi.
È autore e coautore di 153 pubblicazioni scientifiche tra articoli ed abstracts su riviste cardiologiche nazionali ed internazionali; è stato relatore a 34 congressi/convegni nazionali ed a 10 congressi di cardiologia internazionali.
Ha eseguito diversi studi clinici policentrici; ora sono in corso o appena conclusi cinque studi clinici policentrici per l’emodinamica (Early ACS, Cactus, Patogenesi della trombosi acuta nell’IMA, Apical Balloning, BLINK)

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