Ashwaganda: come assumerla correttamente

DOMANDA

Ho 45 anni e da un mese sto assumendo due capsule (800 mg per due capsule e 40 mg di Witanolidi) di Ashwaganda con benefici sull'umore (ansia) e sulla libido. Non ho problemi di salute e vorrei chiederle: A) se volessi assumerla per lunghissimi periodi (anni e anni o addirittura a tempo indeterminato) ogni 4 settimane è consigliabile sospenderne l'assunzione per 2 settimane per evitare che alla lunga possa dare assuefazione o creare problemi all'organismo (reni - fegato - stomaco ecc. ecc.)? Oppure le settimane di sospensione devono essere più di due? B) nel periodo di sospensione i benefici verranno subito meno in due - tre giorni? O dureranno per tutto il periodo di sospensione per poi riaffermarsi ?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Antonello Sannia, Endocrinologo, docente di Fitoterapia

La Withania è una pianta indiana dotata di azione migliorativa sul tono dell'umore e anche tonica/energizzante a livello fisico, senza però causare irritabilità, tachicardia o tremori. L'uso di un estratto di Withania può essere fatto anche per periodi molto lunghi perché è una pianta praticamente priva di tossicità, almeno ai dosaggi corretti.

Antonello Sannia
Endocrinologo, docente di Fitoterapia
Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 e la Specializzazione in Endocrinologia nel 1981 presso l’Università di Genova.
Nella prima metà degli anni 80 ha frequentato a più riprese corsi di perfezionamento in Fitoterapia in Francia.
Attualmente è docente al corso di perfezionamento in fitoterapia presso le Università di Siena e di Pavia, è membro della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e svolge la sua attività libero professionale in alcuni Centri Medici Specialistici in Piemonte, dove coordina un gruppo di ricerca clinica nel settore fitoterapico in collaborazione con altri colleghi.
Ha pubblicato svariati articoli scientifici sulla fitoterapia sulla rivista Acta Phytotherapeutica, organo ufficiale della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e su altre riviste scientifiche internazionali.
Collabora con alcune testate giornalistiche (Corriere Salute e altri) per la stesura e la validazione di articoli inerenti la fitoterapia. Effettua inoltre consulenza scientifica nel settore industriale farmaceutico rivolto alla fitoterapia.
È Presidente della Società Italiana di Medicina naturale (SIMN), fondazione a carattere scientifico per la formazione fitoterapica dei medici e dei farmacisti, per la ricerca clinica in fitoterapia e per la farmacovigilanza nel settore fitoterapico.
È membro del progetto Phytonet, che è un progetto di ricerca sugli isoflavoni di soia finanziato dalla Comunità Europea.
Ha svolto e svolge numerosi corsi di fitoterapia scientifica per farmacisti, medici pediatri e medici di medicina generale nell’ambito del programma ECM del Ministero della Salute.

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