"Ascesso che persiste dopo antibiotico"
Ho un ascesso dentario non visibile esternamente (trattasi di un molare già devitalizzato). Dopo il secondo ciclo con azitromicina non avverto più dolore, a parte a livello dell'osso nell'area vicina al molare se viene sollecitato anche da una leggera pressione. Dalla radiografia eseguita 3 giorni dopo il termine del secondo ciclo di antibiotico si evidenzia ancora la presenza dell'ascesso. A questo punto, il mio odontoiatra si è limitato a cambiare la medicazione senza procedere al trattamento della devitalizzazione. Mi ha dato un nuovo appuntamento fra 15 giorni. Mi chiedo: posso tenermi questo ascesso tranquillamente visto che non dà più dolore o l'infezione potrebbe propagarsi in altre aree del corpo? Faccio presente che ho un lieve prolasso mitralico e che non posso ricorrere all'amoxicillina e ac. clavulanico per problemi allergici.
Risponde: Pispero Alberto - Specialista in Chirurgia Odontostomatologica
Da quello che scrive mi sembra di capire che un molaregia devitalizzato in passato ad un certo punto abbia ripreso a farle male e il suo dentista ha fatto quello che viene definito ritrattamento canalare (la terapia canalare di un elemento gia devitalizzato). Questo può succedere perchè con la devitalizzazione di un dente non si riesce a ottenere la sterilizzazione di ogni sua parte interna al canale radicolare. In alcune aree è possibile che dei batteri non vengano eliminati dai nostri trattamenti e lentamente possano dare origine a una nuova infezione di tipo ascessuale come quella che ha lei. L'ascesso può comparire anche a distanza di molto tempo. In questo caso è necessario ritrattare l'elemento dentario e nell'arco di poco tempo, una o due sedute, completare la terapia e quindi creare un sigillo che impedisca ai batteri di raggiungere l'interno del canale da infiltrazioni a livello della corona del dente. Una lesione ascessuale è necessario che sia curata indipendentemente dal fato che sia dolente, può propagarsi in altre sedi. L'antibiotico a supporto di questa terapia non è solo quello da lei citato, ma ce ne sono anche molti altri ad ampio spettro. Per concludere il suo problema di prolasso mitralico in particolare se senza rigurgito per il caso da lei descritto non è motivo di preoccupazione.