Sessualità maschile: niente stress sotto le lenzuola

Make love not war. Fosse facile. Con tutto quel che hanno da fare e da pensare, quando arrivano a sera, gli uomini (e le donne) del nuovo millennio difficilmente riescono a trattenere una sufficiente dose di entusiasmo, serenità ed energia da dedicare alla vita di coppia.

A farne le spese è soprattutto il maschio che, a prescindere dall’età, dal livello di forma fisica e dalla qualità della relazione con la compagna, si ritrova sempre più spesso a fare i conti con un precoce calo di desiderio e vivacità sessuale, con tutto quel che ne consegue in termini di sicurezza di sé, buon umore e autostima.

Nei più giovani, di solito, il problema è occasionale o transitorio e in molti casi legato a situazioni di particolare stanchezza e stress. Ma non deve essere trascurato.

Fingere che tutto funzioni, lasciando implicitamente credere alla compagna che il “disinteresse” fisico dipenda da altri fattori può avere ripercussioni molto negative sul rapporto di coppia, togliendo quella spontaneità e quella giusta dose di giocosa allegria che dovrebbero sempre accompagnare una sessualità appagante e sana.

Nell’uomo le prime malcelate defaillance sotto le lenzuola rischiano, peraltro, di innescare un circolo vizioso negativo sul piano psicologico, che si traduce ben presto in ansia da prestazione e timore del giudizio della compagna.

Due elementi che aggravano ulteriormente la situazione rischiando di trasformare un inconveniente passeggero di poco conto in una disfunzione sessuale persistente.

La donna, dal canto suo, può accumulare stress a causa dell’incapacità di affrontare apertamente il problema con il compagno e di aiutarlo a trovare una soluzione.

Nel dubbio su che cosa fare o credendo di non essere più desiderata inizierà ad avvicinarsi alla sessualità meno serena, traendone minor piacere e cercando di diradare i momenti d’intimità, ormai vissuti con disagio. Risultato: “lui” si sentirà sempre più inadeguato. È indispensabile intervenire.

Reazione accoppiata

Per recuperare una sessualità armoniosa è, innanzitutto, fondamentale capire che il problema della disfunzione erettile non è soltanto dell’uomo, ma della coppia, e la soluzione va individuata in due.

Di solito, il più restio a interiorizzare questo concetto è proprio “lui” e la compagna dovrà cercare di essere molto sensibile e paziente per convincerlo che non è così.

Se alla base del disturbo non ci sono malattie specifiche o altri problemi di salute, ma si tratta effettivamente soltanto un eccesso di stress, condividere le difficoltà che si stanno vivendo è il modo migliore per allentare la tensione, comprendere meglio le attese e i bisogni dell’altro e porsi nelle condizioni ideali per iniziare un “riavvicinamento”.

Senza esagerare. Ossia senza dedicare troppo tempo e troppa energia a discutere dell’argomento, altrimenti si rischia di togliere ogni poesia e ottenere l’effetto contrario.

Il passo successivo consiste nel cercare di fare insieme cose gradevoli che divertano e rilassino entrambi: una cena fuori, una serata con gli amici, il week end al mare, lo shopping, un giro in bici in mezzo alla natura. Dedicate più tempo soltanto a voi e alla vostra voglia di stare insieme.

Per finire, seguite uno stile di vita sano: mangiate cibi nutrienti, ma leggeri; muovetevi un po’ ogni giorno; soprattutto, evitate fumo e alcolici: i loro effetti deleteri sulla sessualità maschile e sul benessere di entrambi sono dimostrati e tutt’altro che trascurabili.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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