Sono sempre di piĆ¹ gli studi che confermano un ruolo preventivo (e non solo) di questo nutriente nella lotta contro il cancro. Diverse ipotesi in campo per spiegare il fenomeno.
Se ne parla ormai da anni: la vitamina C e in generale tutte le molecole dotate di attivitĆ antiossidante potrebbero avere un ruolo nel tenere sotto controllo i tumori.
Uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, per esempio, ha dimostrato che la somministrazione di vitamina C per via endovenosa potrebbe ridurre la crescita di alcune neoplasie molto aggressive.
Risalgono a circa trentāanni fa gli studi con cui il premio Nobel per la chimica Linus Pauling, in collaborazione con Ewan Cameron, evidenziava come la vitamina C per via endovenosa, potesse prolungare in maniera significativa la vita dei pazienti affetti da un tumore in stadio avanzato.
La ricerca sui topi
Lo studio, condotto da un team di ricercatori dei National Institutes of Health, sembra confermare le intuizioni di Pauling e le capacitĆ della vitamina C di bloccare la crescita di tumori molto aggressivi.
Per dimostrarlo hanno impiantato tre forme di tumore (del pancreas, delle ovaie, del cervello) in un gruppo di topi. DopodichƩ sono stati sottoposti a iniezioni giornaliere di alte dosi di acido ascorbico (oltre 4 grammi per chilo di peso corporeo).
In quelli trattati con vitamina C ĆØ stata osservata una crescita delle cellule cancerose pari alla metĆ di quella riscontrata nei ratti non sottoposti a terapia.
Alla base dellāazione anticancro della vitamina C, spiegano gli studiosi, cāĆØ infatti la liberazione di perossido di idrogeno ā generato appunto da elevate quantitĆ della sostanza ā che agisce contro le cellule cancerogene risparmiando quelle sane.
Le virtĆ¹ segrete degli antiossidanti
Un altro studio, realizzato dalla Johns Hopkins University di Baltimora e pubblicato su Cancer Cell, ha scoperto che la vitamina C e altri antiossidanti sono in grado di contrastare la crescita di alcuni tipi di tumore secondo un meccanismo diverso da quello finora ipotizzato.
Le ipotesi piĆ¹ accreditate, fino a oggi, facevano riferimento alle proprietĆ degli antiossidanti di contrastare i radicali liberi, molecole instabili prodotte in larga quantitĆ durante la crescita tumorale, e di riparare il materiale genetico colpito da tali molecole.
Secondo gli autori dello studio, invece, al centro di tutto ci sarebbe una proteina: lāHIF-1 (Hypoxia-Induced Factor, fattore di induzione dellāipossia), indispensabile allo sviluppo dei tumori. Questa proteina si mette in moto favorendo la crescita delle cellule tumorali soltanto in presenza di radicali liberi.
In pratica, alcuni tumori a crescita rapida consumano parecchia energia, arrivando a deprivare di ossigeno il loro ambiente. A questo punto, in presenza di radicali liberi, subentra lāHIF-1 che compensa questa mancanza producendo l'energia necessaria alla crescita tumorale senza il ricorso allāossigeno.
In presenza di antiossidanti, come la vitamina C, che rimuovono i radicali liberi, HIF-1 non si attiva e cosƬ si arresta la crescita del tumore.