Vitamine & Co. per la salute in menopausa


Non è la fine di tutto, ma una seconda giovinezza. Per arrivare preparate e in forma a questo appuntamento è bene fare il pieno di antiossidanti. E non solo.
Dopo i 50 il corpo delle donne va incontro a una serie di inevitabili cambiamenti: l’efficienza con cui l’organismo trasforma i principi nutritivi in energia diminuisce, la reattività del sistema immunitario si riduce, il fabbisogno di specifici microelementi e vitamine aumenta, mentre la possibilità di assimilarli a livello intestinale cala.
Così, anche quando si è complessivamente sane, ci si scopre un po’ meno vitali, ci si sente stanche un po’ più in fretta, ci vuole più tempo per recuperare, e ci si ammala più facilmente.
A ciò si aggiungono i fastidi tipici della menopausa, l’aumento del rischio di osteoporosi e malattie cardiovascolari.
Nulla di cui disperare. Anche se poco gradito a molte, è un fenomeno del tutto naturale che, seppur inevitabile, può essere almeno in parte contrastato attraverso scelte di vita adeguate e opportune integrazioni nutrizionali.
Prima si comincia meglio è. Ecco le regole basilari da seguire per assicurarsi una menopausa felice:
In ogni caso, anche se per decenni si è prestata poca attenzione alle necessità del proprio corpo, si è ancora in tempo per rimediare. Le regole generali del benessere e della vitalità over 50 restano quelle già citate, ma con alcune importanti puntualizzazioni sul fronte delle integrazioni nutrizionali che, a partire da questa età, diventano necessarie e più specifiche.
Le sostanze di cui ci si dovrebbe costantemente approvvigionare sono gli antiossidanti, un insieme abbastanza variegato di composti in grado di esercitare non soltanto una vera e propria azione antiaging, ma anche di proteggere da processi degenerativi e malattie.
Mano a mano che l’organismo invecchia, i sistemi cellulari che neutralizzano i temutissimi radicali liberi e le specie reattive dell’ossigeno (Ros) prodotte quotidianamente dal metabolismo energetico diventano meno efficienti, portando all’accumulo di queste sostanze dannose per tutti i tessuti e gli apparati dell’organismo.
Moltissimi studi clinici hanno dimostrato che l’eccesso di radicali liberi e Ros provoca un intensificarsi dei processi di invecchiamento e degenerazione cellulare, l’aumento del rischio di andare incontro a patologie cardiovascolari acute e croniche, tumori e declino cognitivo.
Per questo è importante dare una mano all’organismo con antiossidanti assunti dall’esterno, in primo luogo attraverso un’alimentazione ricca di frutta e verdura e, quando ancora non basta, assumendo preparati concentrati delle vitamine caratterizzate da un’azione antiossidante più marcata (come la A, la C e la E).
E anche di coenzima Q10, una sostanza presente in tutte le cellule animali e vegetali (ma che tende a diminuire con l’età) particolarmente efficiente nel contrastare la formazione di radicali liberi e favorire il naturale processo di rinnovamento cellulare.
Le vitamine di cui si ha bisogno, a ogni età e ancora di più negli “anta” sono quelle del gruppo B (in tutto otto), presenti in moltissimi cibi, ma non sempre reperibili in quantità adeguata con l’alimentazione.
Tra queste, la B1 e la B2 sono essenziali per assicurarsi un metabolismo energetico efficiente, contrastando la stanchezza e migliorando la forma fisica; la B6 e la B3 (niacina) servono per sostenere il rinnovamento e l’integrità della pelle e delle cellule nervose; della B12 non si può fare a meno se si vuole tutelare l’attività cerebrale, mantenendo una memoria e prestazioni intellettuali ottimali più a lungo.
Alcuni minerali sono fondamentali per il benessere della salute femminile, in menopausa e non solo. Vediamo nel
dettaglio i principali.
Sale minerale | Caratteristiche |
Selenio | È un elemento su cui puntare per contrastare i processi ossidativi e prevenire l’invecchiamento delle cellule. Si può trovare nell’aglio, nella frutta secca, nel pesce, nel lievito di birra e nel germe di grano. E, per chi vuole assicurarsene un approvvigionamento certo, la scelta tra integratori e cibi arricchiti non manca |
Zinco | È un metallo essenziale per il funzionamento di almeno 300 enzimi presenti nell’organismo umano e delle relative vie metaboliche. è utile per controbilanciare la fisiologica riduzione delle difese immunitarie che accompagna l’avanzare dell’età. Sul fronte immunitario, lo zinco agisce regolando l’attività di alcune importanti cellule difensive, come i linfociti T, i CD4 e i natural killer, e bilanciando i livelli di interleukina 2, sostanza coinvolta nella reazione infiammatoria e nell’avvio dei meccanismi indirizzati a contrastare le aggressioni da parte degli agenti patogeni. In più, questo minerale sembra essere dotato di una specifica attività antivirale che ha portato a inserirlo in diversi preparati naturali indirizzati a contrastare raffreddore e malattie da raffreddamento, per esempio insieme all’Echinacea |
Durante e dopo la menopausa bisogna prestare particolare attenzione a calcio e vitamina D.
Per il primo, le fonti alimentari non mancano: con latte, formaggi, yogurt e acque ricche di calcio (150-300 mg) è possibile riuscire a sopperire il fabbisogno quotidiano, pari a circa 1.200-1.500 mg in questa fase della vita.
Il problema riguarda chi è intollerante ai latticini, soffre di patologie specifiche che impongono di rinunciarvi (malattie cardiovascolari, ipercolesterolemia, calcolosi renale eccetera) o coloro che devono dimagrire.
Non a caso, dopo i 50 anni, i medici suggeriscono di assumere integratori di questo minerale, abbinandolo sempre anche alla vitamina D, sostanza di cui un’ampia parte della popolazione, soprattutto dopo una certa età, sembra essere carente.
La vitamina D è indispensabile per facilitare l’assimilazione del calcio e per garantirne il corretto impiego da parte dell’osso: due fattori critici per prevenire l’osteoporosi, malattia cui la donna può andare facilmente incontro al termine dell’età fertile a causa del fisiologico declino degli ormoni estrogeni.
Tal vitamina è essenziale anche per mantenere difese immunitarie efficaci e prevenire disordini autoimmuni (come artrite reumatoide e lupus), per ridurre il rischio di sviluppare tumori e per contrastare fenomeni degenerativi legati all’invecchiamento, con un effetto positivo sulla sopravvivenza globale.
Anche in questo caso, assumerla attraverso integratori specifici (su indicazione medica), può essere utile, soprattutto dopo i 50-60 anni. Ottenerne a sufficienza attraverso i cibi, infatti, è difficile. Tant’è che, secondo stime autorevoli, fino al 50% della popolazione mondiale ne sarebbe in una certa misura carente, non soltanto nei Paesi con bassi standard alimentari, ma anche nell’ipernutrito Occidente.
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