Visita ginecologica: cosa aspettarsi al primo appuntamento?

Prima o poi nella vita, tutte le donne dovrebbero effettuare una visita ginecologica completa. Ci si può sottoporre a una visita ginecologica per un controllo sulla propria salute vaginale, perché sono insorti dei sintomi, per chiedere pareri e consigli sul sesso sicuro, o semplicemente per sottoporsi a un check-up. Come qualsiasi altro aspetto della salute femminile, la salute vaginale è fondamentale per il proprio benessere. Andare dal ginecologo è come andare da qualunque altro medico, perciò non bisogna provare vergogna o sentirsi in imbarazzo.

L’American College of Obstetricians and Gynaecologists raccomanda di sottoporsi alla prima visita ginecologica tra i 13 e i 15 anni.​​​​​​​

Ragazza che parla al telefono

Visita ginecologica: come prepararsi all’appuntamento

  • A meno che non si venga indirizzati da un altro operatore sanitario, come ad esempio il medico di famiglia, in genere la prima visita ginecologica si effettua su appuntamento.
  • Non è necessario avere un motivo specifico per fissare un primo appuntamento.
  • È normale provare agitazione all’idea di effettuare la prima visita ginecologica. Parlarne con una persona di fiducia può aiutare, così come informare il medico della propria tensione.
  • Nei due giorni precedenti alla visita, è opportuno evitare rapporti sessuali, lavande vaginali e l’uso di assorbenti interni, lubrificanti o detergenti specifici.
  • Questo perché tali pratiche possono irritare la vagina, alterare il microbioma vaginale e compromettere i risultati dei test ginecologici, come il Pap test.
  • Occorre anche essere in grado di fornire le informazioni sulla propria storia medica, sessuale e mestruale recente.
  • Se si va dal ginecologo per un problema o una condizione in particolare, può essere utile prendere nota dei sintomi e della loro data di insorgenza.
  • Può essere utile anche utilizzare strumenti per monitorare con precisione il proprio ciclo mestruale, come alcune applicazioni per cellulare.

Visita ginecologica: cosa succede durante l’appuntamento

Le problematiche e i dubbi che portano una paziente a prenotare una visita ginecologica variano a seconda dell’età. Ad esempio, un’adolescente potrebbe recarsi dal ginecologo per chiedere informazioni sulla contraccezione, mentre una donna in post-menopausa potrebbe avere dubbi sull’atrofia vaginale.

Durante una visita ginecologica, la paziente può chiedere al ginecologo informazioni su tutta una serie di argomenti, tra cui:

La prima visita ginecologica varia leggermente da caso a caso e il ginecologo può eseguire esami e test diversi, a seconda dei motivi per cui la paziente ha deciso di farsi visitare.

In tutti i casi, il ginecologo:

  • Analizza l’anamnesi medica della paziente, anche dal punto di vista sessuale e mestruale.
    • Queste informazioni aiutano il ginecologo a formulare una diagnosi corretta, qualora fosse necessario. Tutto ciò che si riferisce al medico durante la visita rimane riservato; se una persona non si sente a proprio agio nel condividere queste informazioni, è bene che informi il ginecologo.
  • Effettua una visita medica generale per misurare l’altezza, il peso e la pressione sanguigna della paziente. Può anche chiedere alla paziente di prelevare campioni di sangue e/o urina ed effettuare un controllo del seno.

Ginecologo che esegue una visita ginecologica alla paziente

In base ai sintomi della paziente, all’anamnesi medica e sessuale e alle preferenze personali, il ginecologo può:

  • Effettuare un esame dei genitali esterni.
    • Alla paziente viene chiesto di sedersi sul lettino da visita, posizionando i piedi nelle staffe.
    • Il ginecologo esamina la vulva, cercando di rilevare verruche, lesioni, perdite anomale e crescita anomala di peli. Può anche prelevare un campione di secrezioni vaginali e misurare il pH vaginale.
      • Questi indicatori possono aiutare a diagnosticare alcune condizioni, come le MST, la vaginosi batterica o la candida vaginale.
    • Il ginecologo può dare alla paziente uno specchio in modo che anche lei possa guardare la vulva.
  • Effettuare un esame pelvico interno.
    • Gli esami pelvici non sono più raccomandati per le donne asintomatiche e non incinte, poiché potrebbero dar luogo a falsi positivi e sovradiagnosi, causando ansia nella paziente.
      • Nel 2018, l’American College of Obstetricians and Gynaecologists ha raccomandato di eseguire l’esame pelvico solo nel caso in cui l’anamnesi o i sintomi lo richiedano.
    • Lo speculum è un dispositivo a becco d’anatra che viene lubrificato e inserito per due terzi della sua lunghezza nella vagina in modo da aiutare il ginecologo a esaminare la cervice.
    • Ciò può risultare fastidioso per alcune donne, a causa della pressione; tuttavia, lo speculum rimane inserito solo per un minuto circa, quindi l’eventuale sensazione spiacevole dovrebbe essere di breve durata. Se la paziente si sente a disagio prima o durante l’esame pelvico, deve farlo presente al ginecologo immediatamente.
    • Per vari motivi, ad esempio se una paziente trova troppo fastidioso l’esame pelvico tradizionale, il ginecologo può ricorrere a esami diagnostici alternativi, come l’ecografia pelvica. L’ecografia può essere transaddominale (attraverso l’addome) o transvaginale (attraverso la vagina).
      • Per effettuare un’ecografia transaddominale, il ginecologo applica una sostanza simile a gel sull’addome della paziente e preme la sonda sulla pelle, muovendola lungo l’area da esaminare.
      • Per effettuare un’ecografia transvaginale, il ginecologo inserisce nella vagina una sonda allungata e sottile, che viene lubrificata e coperta da una guaina in plastica o lattice. La sonda viene ruotata e angolata delicatamente per mettere a fuoco le aree da esaminare.
    • Dai 21 anni in su, il ginecologo può consigliare alla paziente di effettuare un Pap test, che consiste nell’inserimento di un tampone nella vagina per raccogliere un campione di cellule cervicali e verificare che non ci siano anomalie.
    • Il ginecologo può effettuare anche test per le malattie sessualmente trasmissibili (MST).
  • Effettuare una palpazione bimanuale.
    • Si tratta di un’analisi manuale degli organi riproduttivi per rilevare la presenza di anomalie fisiche, come cisti.
      • Come l’esame pelvico, anche la palpazione bimanuale deve essere effettuata solo nel caso in cui l’anamnesi o i sintomi lo richiedano.
    • Per effettuare una palpazione bimanuale, il ginecologo inserisce nella vagina della paziente due dita coperte da guanti e lubrificate e tasta l’interno mentre l’altra mano preme sull’addome.
    • Questo esame dovrebbe durare un minuto o meno.
  • Somministrare vaccini (quando è richiesto).
    • Il vaccino contro l’HPV, quello contro il meningococco e il richiamo anti difterite-tetano-pertosse (dTpa) vengono somministrati di routine alle ragazze tra gli 11 e i 18 anni.

Visita ginecologica: dopo l’appuntamento

  • Il ginecologo può contattare la paziente per informarla e discutere dei risultati dei test effettuati durante la visita.
  • Di solito bisogna attendere da un giorno a due settimane per i risultati dei test per le MST, da una a tre settimane per quelli del Pap test.
  • A seconda dei risultati degli esami eseguiti, il ginecologo può prescrivere farmaci o consigliare ulteriori analisi e visite di controllo.
Quanto spesso bisogna andare dal ginecologo?
Si consiglia di recarsi dal ginecologo una volta all’anno oppure ogni volta che si avvertono sintomi come dolore pelvico, vulvare e vaginale o sanguinamenti anomali dall’utero. Pap test ed esami pelvici sono raccomandati ogni tre anni per le donne sessualmente attive di età superiore ai 21 anni.