Varicella nei bambini
Vaccinazione e varicella già in corso, quali conseguenze
Lunedì scorso il mio bambino di cinque anni è stato vaccinato (richiami obbligatorie + trivalente). Nel pomeriggio ho notato qualche bollicina, ma pensavo fosse una conseguenza delle vaccinazioni. Mercoledì pomeriggio si è riempito di bolle: varicella. Ci potrebbero essere conseguenze in futuro per il fatto che ha effettuato la vaccinazione già malato?
Le malattie virali, come la varicella, danno una transitoria immunodepressione. È benigna e si risolve senza alcuna terapia, solo con un po' di tempo. Può però compromettere la risposta alla vaccinazione: cioè può darsi che la risposta immunitaria sia insufficiente per una copertura vaccinale prolungata nel tempo. Contatti anche il consultorio pediatrico dove è stato vaccinato, per eventualmente ripetere la vaccinazione tra 12-18 mesi.
Vaccino anti varicella, quante dosi sono consigliate
Mia figlia ha fatto il vaccino contro la varicella non combinato a 15 mesi e ora che sta per compiere due anni mi hanno informata che dovrebbe fare una seconda dose. Io sapevo che praticato entro i primi due anni di vita la dose era unica: deve fare una seconda dose? E se sì, a quale età? La bimba è sana e non ci sono ragioni particolari per cui ho scelto di farglielo.
Lo schema di vaccinazione è soggetto a cambiamenti negli anni, che dipendono da varie cause: l'epidemiologia del Paese in cui si vaccina (che con il tempo cambia), gli studi che vengono continuamente aggiornati (e il vaccino anti varicella è uno dei più recenti). In effetti fino a non molto tempo fa si raccomandava una dose singola, ma di recente si è visto che la copertura è migliore e più prolungata nel tempo se le dosi sono due, somministrate a non meno di un mese una dall'altra, ma fino a 6 anni dopo la prima dose. Se sua figlia è compresa in questo periodo, è corretto che faccia una seconda dose di vaccino. Se decide di non farla, non succede nulla di grave: solo, la garanzia di protezione è un po' più bassa e un po' più alto il rischio di ammalarsi di varicella. Ma si parla di rischi, non di certezze.
Varicella abortiva, come comportarsi
A mia figlia, di quasi 4 anni, sono spuntate su fronte e naso alcune crosticine da più di 10 giorni. Ieri ho contattato la pediatra, che dopo un controllo ha detto si tratta di varicella abortiva. Nessuna vescicola, nessuna pustola, no siero bianco all'interno di un'area rossa. Dice che non è contagiosa. È vero? Posso mandarla all'asilo? E mia cognata, incinta al quarto mese, che è stata a contatto con lei (oltre a un figlio di 18 mesi), rischia qualcosa?
La varicella abortiva altro non è che una forma lieve di varicella. I sintomi sono sfumati e passeggeri, non vi sono complicanze, ma la contagiosità è ugualmente presente. Dieci giorni dopo l'esordio non è più contagiosa neppure la varicella classica, per cui mandi tranquillamente la bambina a scuola e in compagnia di altre persone. Riguardo al contatto con la cognata in gravidanza, se ha già contratto in passato la varicella non ha alcun rischio di contagio. Viceversa, se ha incontrato la sua bambina nel periodo in cui era contagiosa può ammalarsi e le suggerirei di consultare il suo ginecologo o il suo medico curante: i periodi più critici sono, però, il primo trimestre, in cui può provocare infezione al feto con danni di entità variabile e aborto, e l'immediato peri parto (esordio dei sintomi materni da 5 giorni prima a 2 giorni dopo il parto). Il bimbo di 18 mesi può ammalarsi, ma se è un bimbo normalmente sano non dovrebbe avere gravi problemi. In ogni caso, se compaiono sintomi, fatelo visitare dal pediatra. Infine, esiste un vaccino, sicuro ed efficace, per quei componenti della famiglia, che ancora non hanno contratto la varicella.
Trasmissione della varicella
Spesso viene a casa mia un bimbo di 28 mesi che frequenta il nido. Posso io, che ho già avuto il morbillo, nel caso in cui il piccolino fosse infetto, trasmettere la malattia a mia nuora che aspetta un bambino?
Per le malattie esantematiche dell'infanzia, ma anche per le comuni virosi stagionali, non esiste lo stato di portatore sano. Prima di contagiare sua nuora deve ammalarsi lei. Cosa poco probabile, se non impossibile, se lei da bambina ha contratto gli esantemi infantili ed è normalmente guarita.
Varicella: possibilità di trasmissione
Sono una baby sitter e il bambino dove lavoro ha la varicella. Io da piccola l'ho avuta: c'è possibilità che stando a contatto con me, io possa passarla a mia nipote?
La varicella è contagiosa per via aerea o per contatto diretto con il materiale sieroso contenuto nelle pustole. Per via aerea, però, è necessario che i soggetti siano vicini o che soggiornino o transitino nello stesso ambiente nell'arco di tempo di qualche minuto. Chi ha la malattia ancora "in incubazione" è già contagioso, soprattutto nelle 24-48 ore che precedono i primi sintomi. Non esiste lo stato di portatore sano. Chi è protetto da anticorpi (o perché ha già avuto la varicella o perché ha fatto il vaccino) non contrae in nessun modo il virus, e non lo trasmette ad altri. Potrebbe solo, in via ipotetica, toccare una pustola "aperta" di un bambino malato e, subito dopo, senza lavare le mani, toccare la zona bocca-naso-occhi di uno sano. Ma questo passaggio dovrebbe avvenire nello spazio di minuti, evento in genere poco probabile. Stia assolutamente tranquilla per sua nipote: tenga solo presente che, in questa stagione, i casi di varicella sono numerosi e la bambina potrebbe contrarla da qualcun altro.
Varicella abortiva a un mese di vita: pericoli e precauzioni
Mia figlia, 36 giorni di vita, è stata ricoverata con diagnosi di varicella in forma abortiva, con terapia in ospedale di antivirale via endovena ogni 8 ore. Le mie preoccupazioni sono: può la varicella contratta dopo solo 1 mese di vita essere considerata una malattia pericolosa e perché? Con la cura in ospedale e una cura da seguire a casa in quanto tempo mia figlia può considerarsi guarita completamente? Come devo comportarmi una volta a casa, può uscire normarmente o devo tenerla in casa e per quanto tempo? Visto che è considerata una varicella in forma abortiva potrà contrarla nuovamente in futuro?
Nei primi mesi di vita il sistema immunitario è ancora molto immaturo. Alcune infezioni, in genere lievi nei bambini più grandi, possono diventare gravi e incontrollate nei più piccini. Da qui la necessità di ricoverare un piccolino di poco più di 1 mese con la varicella. Anche se sembra stare bene, all'esordio non si può mai prevedere con certezza quale sarà l'evoluzione. La terapia antivirale si fa, proprio per questo, prima in vena e poi, se tutto va bene, per bocca. La guarigione è segnalata dal buono stato generale del piccolo e dalla scomparsa delle pustoline, che diventano croste. È bene, in un neonato, prendersi qualche giorno di cautela in più prima di considerarlo non più contagioso: l'eliminazione del virus prosegue anche dopo la scomparsa dei sintomi quando si tratta dei più piccoli. Inoltre, proprio per l'immaturità del sistema immunitario, potrebbe non rimanere un'immunità permanente e quindi la sua bimba potrebbe ammalarsi nuovamente di varicella quando sarà più grandicella. Le consiglio di discutere col suo pediatra l'opportunità di praticarle il vaccino, non ora, ma tra uno o due anni.
Se si contrare la varicella a 15 giorni di vita
Ho una bimba di 2 anni e 8 mesi e uno di appena 15 giorni; la piu grande ha preso la varicella, le prime bollicine sono uscite 3 giorni fa, e ho paura per il piccolino: la nostra pediatra di famiglia mi ha consigliato di non far stare i fratellini insieme, ma comunque sono stati insieme fino all'uscita della prima bollicine, e potrebbe essere stato contagiato. Sarebbe pericoloso per il piccolo prendere la varicella a soli 15 giorni? E se sì, quali potrebbero essere le complicazioni?
La varicella è, in effetti, molto contagiosa. Ma anche i più piccini hanno la capacità di produrre anticorpi. Se la mamma ha già avuto in passato la varicella il neonato è in parte protetto dagli anticorpi materni, che ha ricevuto in gravidanza, e se è allattato al seno riceve ulteriori anticorpi dalla mamma, tramite il latte. Se si fosse contagiato manifesterà dopo un paio di settimane le prime bollicine. Trattandosi di un neonato è opportuno farlo visitare subito dalla prediatra, che potrebbe anche prescrivere una terapia antivirale precoce: esiste anche in sciroppo, somministrabile anche dalla mamma. Andrà tenuto sotto controllo, perché i più piccoli sono in generale un po' più a rischio dei più grandicelli. Meriterà qualche controllo pediatrico anche in corso di malattia. Sarà poi la curante a suggerirle cosa fare.
Anticorpi contro la varicella
Mio figlio di 6 mesi ha avuto la varicella 15 giorni fa e, ad oggi, ha le tipiche crosticine che stanno man mano scomparendo. Stamattina le prime bollicine sono comparse a me non avendo contratto la malattia in precedenza e ho iniziato subito a prendere l'antivirale. Io lo sto ancora allattando e volevo sapere se è possibile che lui possa contrarre nuovamente il virus (questa volta da me) oppure se è possibile che abbia già sviluppato gli anticorpi. Nel caso in cui fosse troppo piccolo per averne creati, esiste una profilassi preventiva?
Gli anticorpi contro la varicella, come con qualsiasi malattia infettiva, vengono prodotti appena comincia l'infezione. Ci vuole qualche giorno perché siano efficaci e questo coincide con la guarigione. Per molte malattie, tra cui la varicella, sono protettivi per sempre. Il virus che provoca la varicella è molto stabile, cioè non cambia il suo assetto, resta sempre uguale. Non fa come, ad esempio, il virus dell'influenza, che muta molto frequentemente. Quindi una volta guaritigli anticorpi rimangono per sempre e non si contrae più la varicella, pertanto suo figlio è protetto.
Varicella, infezioni concomitanti e antibiotico
Il mio bambino di 2 anni da 2 giorni è ha casa dal nido con la varicella, ha la febbre alta che, quando finisce l'effetto della tachipirina, ritorna a 39; l'ha visitato la pediatra e ha detto che, oltre a raffreddore e tosse, ha la rino faringite acuta e otite e alla fine, anche se non troppo convinta, mi dato l'antibiotico. Ma l'antibiotico non indebolisce ulteriormente l'organismo che già deve vedersela con la varicella? Può interferire in qualche modo sulla varicella? Il mio bambino di 2 anni da 2 giorni è ha casa dal nido con la varicella, ha la febbre alta e quando finisce l'effetto della tachipirina ritorna a 39, l'ha visitato la pediatra e ha detto che ha la rino faringite acuta e anche un orecchio non è messo Il mio bambino di 2 anni da 2 giorni è ha casa dal nido con la varicella, ha la febbre alta e quando finisce l'effetto della tachipirina ritorna a 39, l'ha visitato la pediatra e ha detto che ha la rino faringite acuta e anche un orecchio non è messo troppo bene troppo bene oltre a raffreddore e tosse, alla fine anche se non troppo convinta mi dato l'antibiotico. Ma l'antibiotico non indebolisce ulteriormente l'organismo che già deve vedersela con la varicella? è utile darlo in questo caso? Può interferire in qualche modo sulla varicella?
In questa stagione sono frequenti sia la varicella che le comuni malattie respiratorie. L'antibiotico non modifica il decorso della varicella, in nessun modo, ma se serve per curare un'infezione batterica concomitante lo dia senza paure, è un aiuto per l'organismo che deve fronteggiare due infezioni insieme.